di DON MICHELE ROMANO - La Pericope del Vangelo di oggi (Mt 8, 28-34), conclude il capitolo 8° dell'Evangelo secondo Matteo, dove vengono riportati i tre "segni messicanici", e in modo particolare: la guarigione dei malati, e la liberazione degli spiriti immondi. A differenza dei Discepoli, che erano stati salvati dal pericolo di essere sommersi, dalle onde del mare, e che si pongono la domanda sull'identità di Gesù: "Chi è mai Costui...?" (Mt 8, 27), i demoni, invece, lo riconoscono subito, senza esitazione: "Che vuoi da noi, Figlio di Dio?" (v 29a). La cosa sconvolgente, è proprio questa: il demonio conosce pienamente il mistero di Gesù: "Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?" (v 29b); Come a dire: La tua presenza ci dà fastidio, sei venuto troppo presto, ossia prima che io abbia fatto di questa terra e degli uomini che la abitano, il mio regno! Tuttavia, riconoscendo la superiorità di Gesù, Figlio di Dio, cercano una resa, la meno disastrosa possibile, chiedendo: "Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci" (v 31). I porci, erano animali considerati "impuri", nella cultura del tempo! Gesù, lo concede, dicendo loro: "Andate" (v 32a). Ma questa concessione di Gesù, nasconde la sconfitta definitiva del demonio. Il precipitare della mandria dei porci, posseduti dai demoni, nelle acque del mare, ci richiama l'affondamento del Faraone ("non ne scampò neppure uno"- Es 14, 28c), e del suo esercito nel mare (Es 14, 28a), e la caduta di Satana dal cielo (Ap 12, 4). Questo episodio ci insegna, che non ci sarà mai possibilità di compromesso, tra Gesù e Satana: sono nemici irriducibili.
Ciononostante, Gesù resta impotente, di fronte agli uomini che, anziché rallegrarsi per la "Liberazione" dei due uomini, il suo Miracolo viene accolto con disappunto, dalla gente del luogo. Per cui, come Egli ha cacciato i demoni, i Gadareni cacciano Lui dal loro territorio, dimostrando in tal modo, che i veri "indemoniati", sono proprio loro, asserviti al potere di Satana. Questo racconto, spesso, siamo tentati di leggerlo in chiave simbolica, ma non è mica una Parabola. È un fatto vero, registrato in chiave Evangelica, ovvero da comprendere in maniera Teologica. Il Male esiste. Eccome! Il grande Papa Paolo VI, diceva: "Il demonio è un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa!" Il demonio, amici cari, esiste, e la sua prima vittoria, è farci credere che lui non c'è. Invece, ahimè, c'è, eccome! Il Male esiste e lavora h24 contro di noi. Nel racconto di oggi, si manifesta come una violenza che sbarra la strada: "Erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada" (v 28b). Molte volte, anche nella nostra vita, ci sembra che la "strada" sia sbarrata, oltre le nostre forze.
È allora, che dobbiamo ricordarci, che Cristo Gesù può "liberare" ogni strada, e addirittura trasformare la nostra fatica per superare un ostacolo (anche se a metterlo, è il demonio!), in un'opportunità, per la nostra santificazione!
È vero! Il male può sbarrarci la strada, ma non potrà mai fermare il nostro cammino, perché l'Amore del Signore ci aiuta a trasformare ogni tentazione, in un'opportunità, ogni chiusura in un "trampolino di lancio!" Purtroppo, dopo il Peccato Originale, siamo tutti esposti a questa forza Malefica del demonio, le cui armi risiedono nell'adulazione e nei piaceri terreni. Ma, con la nostra perseveranza nella vigilanza, non cadremo nelle mani del maligno, e con Pietro, anche noi sapremo affidarci al Signore: "Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio" (Gv 6, 68-69). Auguro, così, a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 02/07/2025
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