We're sorry but our site requires JavaScript.

 


Mandatoriccio (Cosenza) - La casa della mia vita è costruita sulla 'roccia' o sulla 'sabbia''?


di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Mt 7, 21-29), lo possiamo suddividere in due parti: Nella prima parte, colpisce l'affermazione decisa di Gesù: "Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio..." (v 21). Dio è  serio, e vuole anche la nostra serietà comportamentale, e nel contempo esige una buona testimonianza di Fede, diversamente un giorno ci dirà: "Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità" (v 23b). Invece, la seconda parte, ci parla della Parabola della casa, costruita sulla roccia, che troviamo sia nel Vangelo secondo Matteo (Mt 7, 24-27), sia nel Vangelo secondo Luca (Lc 6, 46-49). La versione secondo Matteo, ha una struttura narrativa più complessa, rispetto a quella di Luca, che menziona la pioggia e il vento, oltre alle alluvione. Queste forze della natura, in genere, vengono interpretate "eticamente", come a dire che gli affanni e le preoccupazioni della vita, possono essere sopportate, solo col mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù. Ma, come ci precisa San Giovanni Crisostomo, possono anche essere interpretate "escatologicamente": Con la "pioggia" e le "alluvioni, e i "venti", qui Gesù sta esprimendo metaforicamente, le calamità e le afflizioni di ogni uomo, come: Le false accuse, i complotti, le morti, la perdita degli amici, le vessazioni, tutte le malattie della nostra vita, che ognuno di noi potrebbe menzionare! "Ma nessuna di queste cose", dice Gesù, "riuscì a far cadere la casa, perché essa era fondata sulla roccia" (v 25). Gesù, fonda la propria dottrina, sulla "roccia", perché invero, i suoi Insegnamenti sono più solidi di qualsiasi roccia, capaci di  infrangere tutte le onde, delle questioni umane. Con questa Parabola, si conclude la redazione di Matteo, sul Discorso della Montagna. Sono le ultime parole di Gesù alla folla, con cui conclude la serie degli insegnamenti. Infatti, con l'espressione: "Chiunque
ascolta queste mie parole e le mette in pratica...", è un chiaro riferimento a tutto il suo discorso precedente. Mattia e Luca, poi, si integrano perfettamente tra loro, riportando le realtà meteorologiche dei rispettivi territori, da cui provengono: Matteo, che conosce le piogge invernali in Palestina, che formano improvvise correnti d'acqua, erodono i fianchi delle colline, e il suolo viene spazzato via, e con lui le case, che non sono state costruite sul terreno solido. Luca, invece, conosce di più la tecnica di costruzione greca negli stessi territori, che si realizzava con scavi profondi, prima di costruire gli edifici: "Costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia" (Lc 6, 48a). Ancora una volta Gesù, parla ai suoi uditoritori, usando un termine che conoscevano molto bene: la *roccia*, che al di là della sua eloquenza per la Parabola, ha un chiaro riferimento nel libro del Deuteronomio: "Egli è la roccia: perfette le sue opere..." (Dt 32, 4); lo stesso riferimento, lo troviamo nelle parole del canto di Davide, quanto fu liberato dalla mano di Saul: "Signore mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio..." (2Sam 22, 2-3). Il verbo *costruire*, è un chiaro riferimento al Dio Creatore, opera del "Santo"- che sia Benedetto! Matteo, poi, parla di "case" e di "roccia", termini che gli Ebrei, per i quali scrive il Vangelo, capiscono molto di più, rispetto ai lettori di Luca, che scrive indipendentemente dalla nazione di appartenenza dei suoi lettori (Ma non dimentichiamo che il suo "Progetto Evangelico, è ispirato *all'Universalismo Salvifico*. La "casa", più che un luogo dove abitare, qui diventa figura e metàfora di noi stessi, della nostra Anima. Gesù, parlando di case, intende la costruzione del nostro essere, della nostra persona, che se pur finora, è vissuto dominato dalla carne, incapace di pensieri spirituali, perseguendo solo necessità materiali, ma, or quando, si incontra con gli Insegnamenti di di Gesù , nel
Vangelo, scopre che le "esigenze" di Dio sono altre, invitano al cambiamento, abbandonare gran parte delle proprie sicurezze, fortificando e rinnovando così  il proprio mondo interiore. È qui che l'uomo "saggio", comprende che deve ricostruire la casa della sua vita, sulla "Roccia", che è Cristo Signore, scavando "molto profondo", specifica Luca, dove il termine "profondità" nella Bibbia, è sempre usato per indicare ciò che non può essere conosciuto dall'uomo:
"O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie" (Rm 11, 33). Chi, quindi, costruisce "saggiamente" la sua vita, sceglie la roccia come punto per ancorarvi le fondamenta, perché possa essere destinata a durare nel tempo, e resistere ad ogni forza ostile. Anche San Paolo, lo ricorda a noi credenti: "Nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù" (1Cor 3, 11). Non dimentichiamo,  infine, che di questa "casa", che rappresenta tutto il nostro essere, i valori in cui crediamo, le nostre azioni e i nostri progetti, le testimonianze che avremo reso, più che con le parole, con i fatti, no dimentichiamo che alla fine, poi, saranno i soli a parlare di noi: "Il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno" (1Cor 3,13b). È qui, che troviamo la forza dell'acqua e dei venti, che si abbatte sulla casa della nostra vita, senza riuscire a smuoverla. Le stesse opere si riversano anche sulla costruzione dell'uomo "stolto", che ha edificato sulla sabbia (Matteo), o sulla terra senza fondamento (Luca), ma con un destino diametralmente opposto: "E la sua rovina fu grande" (v 27). E qui lo "stolto", con le sue scelte insensate, illudendosi di vivere tranquillo, all'interno della sua dimora, lontano dai valori del Vangelo, non potrà incolporare nessuno della propria rovina. Si sarà fatto del male da solo; ecco perché Gesù ci invita: "(Beato)Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica...", una frase che San Giacomo ci spiegherà diversi anni dopo: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi" (Gc 1, 22). Ecco perché, per evitare la grande rovina, Gesù, vera "Roccia" della nostra vita, invita tutti noi ad ascoltare, e mettere sempre  in pratica le sue Parole. Auguro a tutti, di cuore, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 26/06/2025

Pubblicità

Servizi studio di sociologia Spazio pubblicitario disponibile vendesi tavolo da disegno studio sociologia


Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.

Copyright © 2008 - 2025 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions

Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it