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Mandatoriccio (Cosenza) - 'Che sarà mai questo bambino?'


di DON MICHELE ROMANO - Nel brano Evangelico di oggi (Lc 1, 57-66.80), ci viene narrata la nascita del Battista, e la sua circoncisione, compiendosi così di fatto, la profezia del Profeta Malachìa: "Ecco, io manderò un mio messaggero, a preparare la via davanti a me" (Mal 3,1). E Gesù riserverà per Giovanni, suo Precursore, uno dei complimenti più belli di tutto il Vangelo: "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista" (Mt 11, 11a). Con queste parole, Gesù ne definisce la grandezza e la missione. Oggi, la Chiesa, di lui celebra in maniera solenne ed esclusiva, come anche per la Vergine Madre di Dio, non solo la morte, ma anche la nascita! Come nell'Antico Testamento, Samuele introduce la regalità di Davide (1Sam 23), così Giovanni avrà il compito di: -Condurre l'umanità, all'incontro con Cristo, vero Re e Signore;
-Spetta a lui additare: L'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo" (Gv 1, 36);
-Sarà lui che impartirà un battesimo di penitenza, che conduce alla conversione;
-Lui, il battezzatore per eccellenza (Battezzerà anche Gesù!), sta aprendo, in tal modo, la strada al Messia, pur consapevole che poi dovrà "scomparire", per far posto a Cristo: "Egli è Colui del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la tua via" (Mc 1, 2). Giovanni, prepara la via a Gesù, per poi, dicevamo, scomparire; gli rende testimonianza e grida: "Era di lui che io dissi: "Colui che viene dopo di me, è avanti a me, perché era prima di me" (Gv 1, 15). Con Giovanni (Lett.: "Dono di Dio!"), che è "più di un Profeta", si chiude il ciclo dei Profeti, inaugurato da Elia; Egli è la voce del Consolatore ("Paràclito"), che viene "come Testimone, per rendere testimonianza alla Luce (Gv 1, 7). Con la Liturgia della Parola di oggi, assistiamo ad un "Passaggio" biblico fondamentale. È il "Passaggio", che intercorre tra i due Testamenti (Antico e Nuovo), ed è, essenzialmente  un *tempo di silenzio*: la parola tolta al Tempio e al Sacerdozio, si sta intessendo nel ventre di due Madri eccezionali. Questo ci insegna che Dio supera ogni livello "istituzionale", e traccia la sua Storia di Salvezza sul divenire della Vita. Assistiamo ad un cambiamento epocale: il Sacerdote (Zaccaria) tace, ed è la donna (Elisabetta), a prendere la parola: "Si chiamerà Giovanni"! Quando, a conferma, anche Zaccaria scriverà: "Il suo nome è Giovanni" (v 63a), gli verrà di nuovo concessa la capacità di parlare e il dono della Profezia, che scaturirà nel sublime Canto del *Benedictus*, l'Inno di chi ritrova la Comunione con Dio. Notiamo, anche, come nel Benedictus, Zaccaria non parla di "un figlio", ma di "un bambino" (v 76a), perché l'importante non è tanto il nome, ma il bambino, che è la gioia, che si accompagna ad ogni nascita! Giovanni, tuttavia, consapevole dei suoi limiti, e nella più profonda umiltà e verità, arriverà a dire: "Non sono io il Cristo", ma "Sono stato mandato avanti a lui" (Gv 4, 28a). Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta: "Egli deve crescere ed io invece diminuire" (Gv 4, 29-30). Che grandezza di uomo e di discepolo del Signore! Il suo martirio, è la logica conseguenza della sua grande fedeltà: lui non temerà la morte, ha il coraggio della "denuncia", anche quando si tratta di mettere sotto accusa il re Erode e la sua "compagna" Erodìade. La Verità di Dio, insegna Giovanni, non contempla compromessi. Gesù poi, commenterà: "Dai giorni di Giovanni il Battista, fino ad ora, il Regno dei Cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono" (Mt 11,12). Giovanni lo preannuncia col suo martirio, e Gesù con la sua Passione e Morte. Oggi, purtroppo, viviamo un Cristianesimo spesso "accomodante", di facciata, e molto "istituzionalizzato", più legato, cioè, al Tempio (L'edificio materiale!), che al Deserto, dove è vissuto il Battista, col rischio di allontanarci da quella tensione ideale, che deve sempre caratterizzare, chiunque si mette sulle tracce di Gesù. Il Battista ci ricorda, che il vero Cristiano, rifugge da ogni protagonismo, da un Cristianesimo caratterizzato da "poltrona e pantofole". Facciamo memoria, ogni tanto, che Dio è sempre alla ricerca di persone, che hanno rispetto per il sacrificio della Croce di suo Figlio, persone che vivono nell'umiltà e nella Verità, consapevoli che il mondo oggi, ne ha tanto bisogno. È vero, ancora sono in tanti a non conoscere e a non leggere, la Parola di Dio "scritta", ma restano pur sempre affascinati ed "attratti", da quelli che la vivono in autenticità:
"Exempla trahunt" ("Gli esempi trascinano! - dicevano i Romani) L'esempio e la Testimonianza, hanno la forza di convincere e di "attrarre", più di molte saccenti parole! Giungano gli Auguri più cordiali, a chi porta il bel nome di Giovanni, e nel contempo, auguro, altresì, a tutti, una serena e santa giornata .


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 24/06/2025

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