“La vecchiaia non è una guerra aperta, è una pace fatta con la vita. La longevità è un’alleanza che si rinnova giorno dopo giorno. Il segreto per vivere a lungo è mangiare la metà, camminare il doppio, ridere il triplo e amare senza misura”. Richiama anche un vecchio proverbio cinese il dottor Maurizio Berardelli, geriatra dell’Asp di Cosenza, per tracciare la strada da seguire per centrare l’obiettivo di un invecchiamento attivo e di successo. Il monito, con tutto il suo armamentario di regole, semplici, ma importanti, da rispettare, è arrivato dal secondo appuntamento de “Il mese del benessere”, promosso dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso ed organizzato dall’infaticabile Assessore alla salute Maria Teresa De Marco, che in questa nuova occasione ha voluto accendere i riflettori proprio sul tema “Anziani longevi e prevenzione: come vivere a lungo e in salute”. L’incontro si è tenuto nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi e ad introdurlo è stata proprio l’Assessore De Marco. “La longevità e la prevenzione – ha detto - sono temi fondamentali per garantire una vita lunga e in salute. Diversi studi sottolineano l’importanza di uno stile di vita sano che includa alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, gestione dello stress e connessione con la natura”. Sono questi i 4 pilastri indicati da De Marco e su cui si fonda la longevità. Per Maria Teresa De Marco “occorre migliorare il tono dell’umore e dormire meglio. Nell’epoca della connessione perenne, dello stress cronico e della sedentarietà, l’invito a rallentare può suonare rivoluzionario eppure è proprio nella lentezza, nell’ascolto dei propri ritmi e nel contatto con la natura che si cela una delle chiavi più solide per la longevità”. E l’Assessore De Marco ha portato l’esempio del borgo di Comano, in Trentino Alto Adige, dove si sperimenta con successo un nuovo concetto di prevenzione accessibile, concreto e profondamente umano e dove è stato messo a punto un vero e proprio programma “Comano Stay Young” che promuove la longevità attraverso alcune buone pratiche come il Forest Bathing, una sorta di bagno nella foresta che propugna il cammino lento in un ambiente naturale idoneo a sincronizzare il respiro con i suoni, i colori e gli odori dei boschi. Pratiche tutte che migliorano la salute cardiovascolare e rafforzano il sistema immunitario. “Le politiche sanitarie più efficaci per promuovere la longevità - ha proseguito De Marco – si basano su prevenzione, innovazione e un approccio integrato tra salute, economia e società, ma attualmente solo il 5% delle risorse del Fondo sanitario nazionale è destinato alla prevenzione. Maggiori investimenti potrebbero ridurre l’incidenza di malattie croniche e migliorare la qualità della vita degli anziani. Così come anche l’adozione della telemedicina può migliorare l’accesso alle cure per gli anziani riducendo le distanze tra cittadini e servizi sanitari. In definitiva, l’integrazione tra politiche sanitarie, economiche e sociali è essenziale per affrontare l’invecchiamento della popolazione”. Sempre dal dottor Maurizio Berardelli sono venute, durante l’incontro a Palazzo dei Bruzi, altre importanti indicazioni: per esempio che l’Italia è il quinto paese più longevo al mondo, che ad oggi ci sono più di ventimila centenari e che l’aspettativa di vita è di 83,4 anni. “La longevità – ha sostenuto Berardelli - diventa una sfida economica, sociale e culturale per l’intero Paese. Vivere bene non è un traguardo da raggiungere, ma un’opportunità che si costruisce giorno dopo giorno. Il 70- 80% dello stile di vita può condurre ad avere un invecchiamento con successo. La vita si allunga se lo stile di vita è corretto”. E’ intervenuta anche Anna Cerrigone, referente per la regione Calabria dei Comitati Fibromialgici Uniti. “Dalla sua costituzione – ha detto - l’associazione porta avanti la mission di riconoscere il diritto alla salute e alla cura di tutti i malati di fibromialgia. In Italia sono più di 3 milioni le persone affette da questa patologia, però, purtroppo, ancora lo Stato non vuole riconoscerla come patologia altamente invalidante. Noi cerchiamo – ha aggiunto - di sensibilizzare l’opinione pubblica per far uscire questa patologia dal suo attuale stato di invisibilità. All’incontro ha partecipato anche Gilda Manfredi, Presidente dell’Associazione “Progetto Bambinopoli”. L’incontro è stato moderato da Emmanuela Rovito, vicepresidente dell’Associazione “MissionLife”.
di Redazione | 21/06/2025
Catanzaro, 21/06/2025
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