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Mandatoriccio (Cosenza) - No alla 'spettacolarizzazione', Dio è serio!


di DON MICHELE ROMANO - Oggi nel Vangelo (Mt 6, 1-6.16-18), Gesù ci dà dei preziosi "ammonimenti", circa le tre pratiche fondamentali della Pietà Ebraica: Elemosina (vv 1-4); Preghiera (vv 5-15); e Digiuno (vv 16-18): "State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli" (v 1). Purtroppo, oggi viviamo tempi in cui la *spettacolarizzazione*, in tutte le sue forme, spinge ognuno, a far mostra di sé, per cercare il consenso e l'ammirazione degli altri. Oggi, più che mai, tutto ciò, è facilitato dai più svariati strumenti di comunicazione, che favoriscono, purtroppo, *l'apparire* a discapito *dell'essere*.
Si fa a gara nel primeggiare, prevalere sugli altri, goderci i nostri veri o presunti successi personali. Agire nel nascondimento, dove solo Dio ci vede: "Solo il Padre tuo vede nel segreto..." (v 4b. 6b.18b), pensando di dare solo "Gloria a Dio" in ciò che facciamo, è davvero *virtù di pochi*. Occorre certamente tanta Fede, retta intenzione, e soprattutto, grande Speranza nei beni futuri: "Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano..."
(Mt 6, 19a). Certo, siamo esseri umani, ed ognuno di noi cerca quella umana e legittima gratificazione in ciò che fa ogni giorno, e questo può anche costituire uno stimolo per perseverare nel bene! Al contrario, sappiamo che le delusioni ci opprimono, e gli insuccessi spengono in noi la voglia di proseguire! Ma occorre chiedersi: Da chi mi aspetto ricompensa per tutto questo? Da Dio, o dagli uomini? Purtroppo, si sa, il plauso degli uomini, anche se ci esalta, è fugace, e ci può soddisfare solo per un istante, Dio, invece, ci premia colmandoci di beni, e il suo premio, dura per l'eternità. Ecco perché la nostra Carità, il nostro Digiuno, e le nostre Preghiere, devono sempre essere improntate alla gratuità ed indirizzate a Lui, perché il Signore, diversamente, ci dice: "Quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero, e perde la propria vita?"(Mc 8, 36). Tutto il Vangelo di Matteo, è attraversato dal senso della "Giustizia", ma una Giustizia, come ci ricorda il Signore nel "Discorso della Montagna", che deve essere "superiore" a quella degli Scribi e dei Farisei . Oggi Gesù, abbiamo visto, passa in rassegno quelle che sono le tre attività fondamentali del pio Israelita! La prima è *l'elemosina*.
La Legge prevedeva procedure precise per sfamare i poveri, Esempio: la decima triennale prevista da Dt 14, 28-29; Ma l'Elemosina personale e spontanea, era tipica "solo" delle persone Pie. Tuttavia, questo va fatto, ci dice Gesù, "senza suonare la tromba davanti a noi", diversamente siamo solo degli ipocriti ("Attori"- "Falsi",ecc.!). Riguardo alla *Preghiera*, poi, non servono i "crocicchi delle strade", perché Dio non ama gli esibizionismi, predilige la "propria camera", ossia l'interiorità del cuore, specificando anche, che bisogna "chiudere la porta", a dire che in noi, ci deve essere uno spazio "sacro", riservato all'incontro col Padre. L'ultima parola di Gesù, è contro l'ostentazione del *Digiuno*. Non mostrare un aspetto "smorto" quando digiuni. Paradossalmente, notiamo che qui, è l'unica volta che Gesù ci invita ad *"agere contra"*, quasi un invito ad andare dal parrucchiere, per farsi belli e profumati: "Quando tu digiuni, profumati la testa e làvati il volto..." (v 17), perché nessuno deve accorgersi che stai digiunando, ma solo Dio che vede "dentro" il nostro cuore. Se vissute nell'Amore di Dio, queste "pie pratiche", diventano "caparra", di quella ricompensa che un giorno, il Padre Celeste, ci darà! Auguro a tutti di cuore, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 18/06/2025

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