di DON MICHELE ROMANO - Dopo il Discorso della montagna, Gesù continua ad approfondire i tratti salienti della "nuova Giustizia". Nel brano Evangelico di oggi (Mt 5, 27-32), Lui, nella seconda, delle sei antitesi di questo quinto capitolo del Vangelo di Matteo, manifesta la Sua autorità, sul Sesto e Nono Comandamento, che, sappiamo, si riferiscono alla sessualità: Non solo, "non commetterai adulterio" (v 27), ma, soprattutto, ci invita a controllare il *desiderio*, facendo leva sulla purezza del pensiero. Il termine "Sessualità", nel linguaggio umano, significa: Amore, Alleanza, e non può essere banalizzata; e neppure possiamo considerare gli altri, solo "oggetti di desiderio", tenuto conto, che il verbo "desiderare" - in ebraico "Hamàd"- indica una vera interiore, decisione peccaminosa. Da questo capiamo, come Gesù, arrivi ad affermare severamente: "Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore" (v 28). Ecco perché, la dignità del Matrimonio, deve essere sempre tutelata, perché progetto originario di Dio, perché l'uomo e la donna, nell'amore e nella mutua donazione, diventano una sola carne, sono la "via ordinaria", alla trasmissione della vita umana; segno e partecipazione dell'Alleanza di Cristo con la Chiesa. In fondo, sia il peccato, come le opere di bene, provengono sempre dalle nostre interiori convinzioni.
I nostri occhi, definiti la "finestra" dell'anima, ci trasferiscono ogni tipo di immagini, che causano, poi, sensazioni e desideri che, se non filtrati dalla nostra coscienza, preposta alla selezione, ci spingono inevitabilmente verso il peccato, tradendo la risposta d'Amore, che, in definitiva, Dio si aspetta da ciascuno di noi. Per questo, poi, il Signore, arriva ad usare espressioni forti, quali: "Se il Occhio ti è di scandalo..., cavalo! Se la tua mano destra (Ovvero: la migliore!), ti è motivo di scandalo... Tagliala, ecc. (v 29-33)! Purtroppo, oggi la gente si affanna più per le cose che riguardano la dimora e la vita terrena, piuttosto che preoccuparsi per la "Geenna". Stiamo vivendo tempi di grande preoccupazione e stravolgimento dei valori. C'è troppo chiasso e trambusto intorno a noi: troppa violenza, troppe guerre, ecc., ecco perché in tanti preferiscono "guardare" le cose di questa terra, piuttosto che "cercare le cose di lassù" (Col 3, 2). Riflettere, meditare, vivere un esame di coscienza, ormai, è virtù di pochi. Sarà anche per questo, che il discorso sulla fedeltà coniugale per molti, come al tempo di Gesù, oggi non è più un Valore. La clausola del divorzio, accennata da Matteo, al versetto 32, che va anche detto che, nel tempo, ha conosciuto varie traduzioni ed interpretazioni, riguarda quella che veniva chiamata *l'endogamìa*, termine che designava il matrimonio fra consanguinei, abbastanza frequente presso i pagani, vietato nella versione di Matteo (in Marco e Luca, invece, notiamo una ragionevole "omissione" di questa clausola, perché più aperti verso i pagani, dopo gli insegnamenti di Paolo!), matrimonio vietato, dicevamo, soprattutto perché causa di "idolatria", considerata, cioè, una grave "infedeltà" all'Alleanza con Dio, e per questo, da "sciogliere!" Solo la Fede, può davvero Illuminare e cambiare la nostra vita, ed il corso della Storia. Auguro di cuore, a tutti, una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 13/06/2025
Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.
Copyright © 2008 - 2025 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions
Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it