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Mandatoriccio (Cosenza) - La preoccupazione di Gesù: affidarci una Madre!


di DON MICHELE ROMANO - La ripresa del Tempo Ordinario, non poteva avere inizio più beneaugurale, che con la Celebrazione della Memoria di Maria:"Madre della Chiesa"(Gv 19, 25-34). Una Maternità, la Sua, che dobbiamo leggere in connessione con la Maternità della Chiesa, Madre del Popolo santo di Dio, perché ci ricorda San Cipriano: "Nessuno può avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa per Madre"! Maria è la Madre del Figlio di Dio, ed allo stesso tempo, Madre di tutti coloro che amano il Figlio, in conformità a quanto Gesù disse dalla Croce: "Donna, ecco tuo figlio"; e poi al discepolo: "Ecco tua madre" (v 27). È il più grande Amore con cui Gesù ama tutti noi, la sua Chiesa, che si manifesta nella sua preoccupazione di darci una Madre: "Ecco tuo figlio", ancor prima di affidare sua madre a noi: "Ecco tua madre"! Maria si prende cura di tutti noi, i suoi figli: ci protegge con amore materno, ed è a Lei che possiamo affidare tutta la vita della Chiesa, unico Corpo, di cui Cristo, è il nostro capo, e di cui noi, siamo le membra. Nel Vangelo è anche specificato che Maria, sotto la Croce: *Stabat*  (v 25a), ovvero: "Stava", non si muoveva, perché impietrita dal dolore, non è fuggita, come sono fuggiti tutti, non ha urlato il suo dolore, verso un Dio che lascia morire così, suo Figlio, non si è ribellata alla sua Volontà. I soldati l'hanno lasciata avvicinare ai piedi della Croce, forse per un recondito moto di pietà, verso una Madre, che vede morire così tragicamente un figlio. Ma anche se il dolore è straziante, la Madre *"sta"*, irremovibile nella sua Fede, in quel suo figlio, che sa bene essere il Figlio di Dio, diventando così "icona di speranza", per quanti nella Storia, hanno vissuto simili esperienze e momenti così tragici. Quando il dolore sembra annientarci, e ci spezza "dentro", Maria, nostra Madre, ci sostiene e ci aiuta a non cedere, a "stare", a credere, tutto nonostante. Pertanto, affidiamo a Lei la nostra vita nel momento della prova, accogliamola nella parte più intima della nostra "casa interiore": il nostro cuore, come Giovanni, perché ci sia di aiuto prezioso nel momento del dolore, per maturare e crescere nell'Amore, consapevoli che ancora oggi Gesù continua ad avere "sete", della nostra conversione! Grazie Gesù, perché donandoci Maria per Madre, proprio nell'Ora più alta della tua Passione, ci hai resi consapevoli e ci incoraggi, che nell'ora del dolore, anche noi, non saremo mai soli. Auguro a tutti, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/06/2025

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