di DON MICHELE ROMANO - Oggi la Chiesa celebra la Solennità della Pentecoste, raccontata più dettagliatamente, nella prima lettura degli Atti degli Apostoli. Il termine *"Pentecoste"*, deriva da due parole della lingua greca, che significano: *"50° giorno"*, ed infatti, si celebra 50 giorni dopo la Pasqua. Anticamente, la Pasqua era la Festa della Primavera, la Pentecoste, invece, corrispondeva all'inizio della raccolta del grano. Mentre agli Ebrei, la Pasqua ricordava il passaggio del Mar Rosso, e la Pentecoste i comandamenti donati da Dio al suo Popolo, sul monte Sìnai, per noi Cristiani, la Pasqua è la Risurrezione di Gesù; e la Pentecoste
l'effusione dello Spirito, quale pienezza della Pasqua. Nell'Ascensione, Gesù è andato in Cielo, ma a Pentecoste ritorna, sotto un'altra forma: lo Spirito! Per gli antichi, questo numero 50, aveva una grande valenza: a Roma, ad esempio, chi aveva 50 anni era dispensato dal servizio militare; per gli Ebrei, il 50° anno, era l'Anno del Giubileo, della riflessione, del riscatto della terra e degli schiavi. Che la Pentecoste, poi, giunga 50 giorni dopo Pasqua, indica che il tempo del Gesù "terreno", è giunto a compimento: si apre un tempo nuovo, meglio conosciuto come il "tempo opportuno": dell'Uomo, della Chiesa e dello Spirito! Nel racconto degli Atti (At 2, 1-13), troviamo gli Apostoli con Maria, rinchiusi nel Cenacolo, attanagliati da una grande paura, per possibili rappresaglie e persecuzioni, da parte dei Giudei, nei loro confronti. In questo contesto, Gesù appare nel Cenacolo agli Apostoli ("a porte chiuse"- v19a), e per ben due volte, dice loro:"Pace a voi"(vv 19b 21a), come a voler dire: Non abbiate paura! Purtroppo, nella nostra vita, tutti abbiamo percezione di questo sentimento: la paura, ma Gesù ci incoraggia e ci sprona: "Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi" (v 21b). È come se Gesù ci dicesse: Anche se avete, così tanta paura, andate! E quando, finalmente, i discepoli diedero credito a Gesù, andarono in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo. La "paura", del resto, è un sentimento che anche Gesù ha conosciuto, fino a "sudare sangue", nel Getsèmani, ma andò avanti per la sua strada, e così arrivò fino in fondo! Oggi, con la Festa della Pentecoste, noi come Chiesa, nelle "Processioni Trinitarie", stiamo vivendo il "Tempo dello Spirito Santo"! Infatti, nella Santissima Trinità, riconosciamo a Dio Padre: la *Creazione*; a Dio Figlio: la *Redenzione* dell'Umanità; a Dio, Spirito Santo: la *Vivificazione*, la nascita della Chiesa, e la prerogativa di mantenere "viva" la Fede, nel cuore dei credenti. La Pentecoste, pertanto, possiamo considerarla la Festa del *Compleanno della Chiesa* - Oggi dovremmo tutti scambiarci gli Auguri. A livello Biblico, poi, il meraviglioso Evento della Pentecoste, dona riscatto, pienezza, e complimento, a due episodi particolari dell'Antico Testamento: 1) Mosè ricevette i 10 Comandamenti (la Toràh!), su tavole di pietra, oggi lo Spirito Santo, infonde la Legge di Dio, nel cuore e nell'intelligenza di ogni uomo! 2) Il secondo episodio, è in riferimento alla torre di Babèle: "Bab"= confusione; "El"= Dio, ovvero, il luogo dove Dio "confuse" le lingue degli uomini (Gen 11, 1-9).
La Pentecoste ne è il "riscatto", perché inaugura la "Comunione Ecclesiale!" Infatti, Pietro, pur parlando una sola lingua (l'ebraico), nel suo grande discorso, all'uscita dal Cenacolo, venne compreso da tutti coloro che erano lì accorsi, e sono elencate 17 Nazioni (quelle conosciute allora, sulla faccia della Terra!), e tutti compresero, perché è il linguaggio dello Spirito, che riunisce i diversi linguaggi della grande famiglia umana. Oggi, poi, nel Vangelo (Gv 20, 19-23), a differenza del racconto degli Atti, dove lo Spirito giunge, accompagnato da fragore del cielo, da un vento impetuoso, e da lingue di fuoco, l'Evangelista Giovanni, invece, fa coincidere la Pentecoste, con il *soffio* di Gesù: "Detto questo soffiò e disse loro: *Ricevete lo Spirito Santo* (v 22). Tutto qui si svolge senza alcuna manifestazione scenografica, tutto è molto sobrio. Il Vangelo, abbiamo visto, ne esplicita la causa: "per paura dei Giudei" (v 19b), perché correvano seriamente, il rischio di essere uccisi, come Il loro Maestro! Ma con lo Spirito Santo, arriva anche la gioia ed il coraggio, che invita anche noi, oggi, "ad uscire", anzitutto dalle nostre paure! Infine, Gesù, dirà loro: "A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati" (v 23). Queste parole, fondano l'Istituzione del Sacramento della Riconciliazione; e come se Gesù avesse detto ai suoi Apostoli: "I vostri Fratelli, hanno bisogno di voi! Uscite, andate, ed offrite loro la mia Misericordia, perché, se non lo fate voi, nessuno lo può fare. Questa è la via, che ha caratterizzato fin dall'inizio, la storia della salvezza, nei confronti di tutti gli esseri umani. Pertanto, giungano a tutti, gli auguri più cordiali, per una rinnovata Pentecoste.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 08/06/2025
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