di DON MICHELE ROMANO - In questi giorni di Tempo Pasquale, stiamo leggendo alcuni brani, di discorsi di Gesù, pronunciati nella sua Ultima Cena, e che Giovanni anche oggi (Gv 14, 21-26), ci riporta in un contesto di dialogo, ma col sapore delle ultime raccomandazioni, quasi un "testamento", che riassumono le linee essenziali dell'insegnamento del Maestro: Amare Gesù, è un impegno concreto e di accoglienza: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama" (v 21a). Questo Amore ci rende "tempio" di Dio, dimora in cui si esprime l'infinita intimità del Padre e di Cristo, nell'Amore totale ed immenso dello Spirito Santo. Ecco, allora, che tra i discepoli sorge spontanea una domanda, formulata da Giuda di Giacomo: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?" (v 22). Vorrebbero che Gesù si imponesse al mondo, e manifestasse le sue opere in pienezza. In effetti, già prima, i suoi "fratelli" (ovvero i "consanguinei", i cugini), gli avevano fatto una proposta pubblica: "Parti da qui e va nella Giudea..., nessuno, infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto..., manifesta te stesso al mondo" (Gv 7, 2-4). Ma Gesù, non cerca la "sua gloria", ormai sappiamo bene, che rifiuta ogni spettacolarità. Infatti, nella sua grand umiltà, non ha mai fatto riferimento a qualsivoglia miracolo, perché le sue vere "opere", sono le sue scelte, quali: Attenzione per la "Liberazione" di qualcuno; Il rispetto della dignità di ogni persona, in sintonia con le parole di Isaia: "Non griderà, né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce..., proclamerà il diritto con verità" (Is 42, 2-3). Gesù sa, che i suoi discepoli, vuoi un po' per le loro "attese…", vuoi per l'affetto che gli portano, non sono ancora in grado di comprendere questi "messaggi", e con fiducia dice loro: "Lo Spirito Santo, *il Paràclito* (dal greco "Para"- Presso, e "Kalèo"- Chiamo, "Chiamato presso", ovvero "Invocato/Avvocato"), vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (v 26b). Saranno proprio questi due Verbi, a caratterizzare in sintesi, tutta l'opera dello Spirito: 1)- *Insegnerà*, cioè, aiuterà ciascuno di noi, ad accogliere "la novità" nascosta nella nostra quotidianità, nelle attese, e nei "segni" di Dio.
2)- *Ricorderà*, perché noi, tante volte, possiamo "dimenticare", gli insegnamenti e le scelte di Gesù, anche perché, (diciamocelo con sincerità!), sono alquanto compromettentie difficili da vivere, quasi ci sembrano assurdi ed "inumani", come: "Amare i nemici...! Pregare per chi ci perseguita...!" Solo il Dono dello Spirito Santo, ci permetterà, attraverso la Preghiera e la Meditazione, di capire cosa e come fare, per restare "fedeli" al Signore, in obbedienza alla sua Parola di Verità. Ecco perché lo Spirito Santo, è chiamato anche "Spirito di Verità", o "Spirito di Cristo", che è la Verità. Gesù, ormai, ha dato e detto tutto! Sta a noi, ora, fare in modo che la sua Presenza, si "ravvivi" in mezzo a noi, grazie al Dono dello Spirito Santo, il nostro *Vivificatore*! Spirito che dobbiamo ogni giorno invocare, chiamare, ed accogliere! Tante volte, anche come Chiesa, che pure sappiamo di vivere "il Tempo dello Spirito Santo", restiamo inoperosi e spenti, proprio perché non invochiamo abbastanza, il suo intervento e la sua presenza, nella nostra vita! Auguri, perché possiamo trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/05/2025
Cosenza, 19/05/2025
di Redazione
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