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Cassano Allo Ionio (Cosenza) - Il sindaco Papasso ha disposto la costruzione di un nuovo pozzo


Da qualche tempo si stanno verificando situazioni che potrebbero mettere in crisi, specie in un momento di maggiore domanda idrica, e nello specifico il riferimento è alla distribuzione dell’acqua potabile nel periodo estivo quando si raggiungono picchi di richiesta che, allo stato attuale, non potrebbero essere soddisfatti. Nel dettaglio la situazione critica venutasi nei giorni scorsi riguarda l’acquedotto “Pozzo Lo Caso”, una delle fonti primarie di approvvigionamento idrico di Sibari e contrade limitrofe. L’emergenza idrica è dovuta alla significativa riduzione dell'afflusso di acqua ha riguardato precisamente uno dei due pozzi situati all’interno della struttura.

Storicamente la portata del primo pozzo che alimenta esclusivamente la rete idrica è sempre stata di circa 22 litri al secondo, ma già nell’estate 2020 si è verificato un calo della portata di

circa 5 litri al secondo; l’altro pozzo Lo Caso alimenta quasi esclusivamente le fontanelle pubbliche situate nelle immediate vicinanze del sito dei pozzi. Negli ultimi giorni la portata del primo pozzo ha subito un ulteriore abbassamento, tale che la portata complessiva emunta attualmente è vicino ai 10 litri al secondo e considerato che su tale pozzo, nonostante la manutenzione eseguita negli anni scorsi, la portata emunta è andata progressivamente diminuendo, è presumibile che sia stia avviando verso l’esaurimento e non è più manutenzionabile. Ad oggi con la portate disponibile sono a rischio anche le forniture idriche ad alcune utenze di Sibari centro e contrade. L’imminenza della stagione estiva, e quindi dell’aumento di richiesta idrica, indica come unica via percorribile quella della trivellazione di un nuovo pozzo, il terzo, in una zona diversa da quella dove insistono i pozzi esistenti per non concentrare l’emungimento e compromettere definitivamente il funzionamento dei pozzi Lo Caso. “La trivellazione del nuovo pozzo dovrebbe avvenire sempre nelle vicinanze dei pozzi esistenti per consentire, senza un ulteriore aggravio di spesa l’utilizzazione della nuova acqua emunta.

Fatte queste premesse, la soluzione più logica appare quella di posizionare il nuovo pozzo in adiacenza del serbatoio interrato di Sibari sfruttando così una zona operativa che garantirebbe la zona di rispetto della falda impegnata dai pozzi esistenti e limitando al massimo le opere di collegamento con il serbatoio esistente.


di Redazione | 14/05/2025

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