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Mandatoriccio (Cosenza) - L'Eucarestia nella Chiesa: ''mangiare per vivere''


di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Gv 6, 52-59), Gesù fa tre dichiarazioni di una importanza capitale: 1)- Bisogna "mangiare" la carne del Figlio dell'uomo e "bere" il suo sangue; 2)- Se non si fa la Comunione, non si può avere vita; 3)- Questa vita, è la Vita eterna ed è condizione per la risurrezione (vv 53.58). Queste condizioni di vita, che Gesù ci ha raccomandato, e con estrema chiarezza, fanno perno sul verbo "mangiare" e "bere", perché rimanga ben chiara, la necessità dell'assimilazione, della Comune-Unione, e dell'identificazione con Lui. "La Chiesa - ha scritto a tal proposito Giovanni Paolo II, nella sua Enciclica Eucaristica - vive dell'Eucarestia". Nella nostra vita, pertanto, occorre che sappiamo recuperare il "fervore" eucaristico. Gesù, la sera del Giovedì Santo, disse agli Apostoli: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi" (Lc 22, 15). Di fatto, è Lui che è sceso nel profondo del nostro cuore, per stabilire questa misteriosa "relazione d'amore", che deve suscitare quel grande dinamismo apostolico ed ecclesiale, proprio dell'Eucarestia. Di fronte alle difficoltà dei suoi uditori: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?" (v 52b), Gesù risponde che il suo cibo, non è "come quello che mangiarono i padri e morirono" (v 58a), perché a differenza del nutrimento peritùro ed imperfetto della Manna, "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui" (v 56). Ma anche dopo le tante mormorazioni dei Giudei, vediamo che Gesù, tuttavia, non attenua il suo linguaggio sulla necessità di "mangiare" la sua carne, anzi rincara la dose, aggiungendo, anche, la necessità di "bere" il suo sangue (v 53b). Addirittura, nel brano seguente, sostituirà il verbo "Faghèin" ("mangiare"-v 54), con il verbo "Troghèin" (v 57), termine molto crudo ("Questa parola è dura...", commenteranno i discepoli"- v 60), che indica proprio l'azione del masticare con i denti! Un linguaggio da applicare sicuramente all'Eucarestia, dove il "mangiare" la carne del Signore, e "bere" il suo sangue, sono una grande dimostrazione della nostra Fede, nella certezza che in questa Comunione con Lui, è seminato in noi, il germe della risurrezione, che porterà il suo frutto più maturo, nell'ultimo giorno: "Chi mangia questo pane vivrà in eterno" (v 58b). Questa "Unione vitale" con Gesù, riflette l'Unione con il Padre: "Che ha la vita" (v 57a). L'Eucarestia, commenta Benedetto XVI, rimane un grave segno di contraddizione (Purtroppo anche oggi, per tanti che si dicono cristiani), e non può che essere così, perché un Dio che si fa carne e si sacrifica per la vita del mondo, mette in crisi la sapienza degli uomini!" Una cosa, tuttavia, è certa: L'Alimento della carne e del sangue del Signore, nutre veramente e in modo perfetto e definitivo, la nostra Anima, perché fonte di risurrezione e di vita eterna! Riscopriamo anche noi, in questa pagina di Vangelo, la bellezza della partecipazione all'Eucarestia, perché ogni nostra Santa Comunione, sia un "dimorare" col Signore, aprendo così il nostro cuore, allo stupore della sua Presenza nell'Eucarestia! Auguri, pertanto, a tutti, per vivere ogni giorno nella piena comunione col Signore.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/05/2025

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