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Rossano (Cosenza) - Nella notte santa: 55 nuovi testimoni della Risurrezione e la gioia dei Battesimi


Nella notte più luminosa dell’anno, sabato 19 aprile, la comunità diocesana di Rossano - Cariati si è raccolta attorno al suo Pastore, l'Arcivescovo, mons. Maurizio Aloise, per celebrare la Grande Veglia Pasquale nell’Anno Giubilare della Speranza. Una celebrazione intensa, viva, carica di gioia e di significato, che ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli, famiglie, giovani e bambini.

Cuore pulsante della liturgia è stato il fuoco nuovo, acceso sul sagrato e portato all’interno della chiesa con il Cero Pasquale, simbolo del Cristo Risorto che illumina ogni notte. La Parola di Dio ha scandito i passaggi della storia della salvezza, culminando nel grande annuncio della Risurrezione: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!”

Ma è stato anche un momento di grande festa per la Chiesa locale, che ha accolto nel sacramento del Battesimo alcuni bambini, circondati dall’amore delle loro famiglie e della comunità. Un segno eloquente della fecondità della fede e della speranza cristiana.

In un clima di emozione e raccoglimento, l’Arcivescovo ha rivolto una omelia intensa e coinvolgente, dialogando con i più piccoli e rispondendo con dolcezza e profondità alle loro domande. “Questa notte – ha detto – è diversa da tutte le altre, perché Gesù è risorto! È la notte in cui il cielo ha toccato la terra”.

La celebrazione ha visto anche un momento storico per il Cammino Neocatecumenale: 55 fratelli e sorelle, dopo anni di formazione e vita comunitaria, hanno concluso il loro itinerario, rinnovando pubblicamente le promesse battesimali e proclamando la loro fede con coraggio e commozione. Il loro sì a Cristo Risorto è diventato testimonianza viva per tutta la comunità.

“Questa è la notte della Speranza – ha ricordato l’Arcivescovo – Non celebriamo solo un rito: celebriamo la Vita che vince, celebriamo la certezza che nessuna notte è eterna. Anche oggi, Dio non si è stancato dell’umanità. Cristo è risorto, e per questo non c’è tomba che non possa essere aperta”.

Una veglia lunga, ma mai stanca. Carica di luce, canto e gioia vera. I canti, le lodi, il silenzio adorante e la comunione vissuta hanno trasformato questa notte in una Pasqua vissuta e condivisa, una vera “notte della speranza” per tutti.

Alla fine della celebrazione, tra abbracci e commozione, l’annuncio della Risurrezione è risuonato con forza: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”. Un annuncio che ora diventa missione, come ha ricordato l’Arcivescovo: “Il mondo ha bisogno di cristiani che abbiano il coraggio di dire, con la vita: Cristo è risorto!”.

Con questa Veglia, la comunità si apre a un cammino pasquale rinnovato, fortificato dalla gioia dei nuovi battezzati, dalla testimonianza dei fratelli e sorelle neocatecumenali e dalla Parola che continua a illuminare il cammino di tutti.


di Redazione | 20/04/2025

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