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Mandatoriccio (Cosenza) - Una notte caratterizzata da tradimento e rinnegamento


di DON MICHELE ROMANO - Quest'oggi, leggiamo il racconto dell'Ultima Cena, secondo l'Evangelista Giovanni (Gv 13, 21-33.36-38), che notoriamente, rispetto ai Sinottici, "Vola Alto" (Non per nulla, l'Aquila, è l'animale - "simbolo", che lo caratterizza!). Gesù sta vivendo il momento più tragico della sua vita: "Fu profondamente turbato" (v 21). Ma il suo intento, è ancora quello di salvare, due dei suoi discepoli. Salvare, innanzitutto, Giuda dal suo delirio, tentando di farlo rinsavire, ma lui, ormai, era abitato dalle tenebre. Infatti, anche se la "Cena Pasquale", sappiamo, durava tutta la notte, Giovanni, ci tiene a precisare (ed evidenziare!), che: "Dopo il boccone ("segno" ulteriore di amicizia - 1a Eucarestia a lui, da parte di Gesù), Satana entrò in Giuda, ed egli subito uscì. Ed era notte" (v 30). Non è tautològico, ma è un voler sottolineare che le "tenebre", non solo erano "fuori" del Cenacolo, ma ormai erano anche "dentro", nel cuore di Giuda! Tuttavia, Gesù non demorde! Giuda è perso, ma Lui sa, che "è venuto per chi è perduto", e ce ne partecipa tutto il suo dolore: "Meglio per lui (Giuda), se non fosse mai nato" (Mt 26, 24). E poi, salvare anche Pietro, dalla sua immensa presunzione, che presto dovrà fare i conti con la fragilità della propria fede! Certamente, il suo sentimento verso Gesù è sincero: "Darò la mia vita per te" (v  37). Ma "alla resa dei conti", si rivelerà inefficiente: "Prima dell'alba (al canto del gallo), mi rinnegherai tre volte" (v 38b).
Fra Giuda e Pietro, fra le Tenebre e la Presunzione, Gesù fa un'affermazione sconcertante: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato..." (v 31)! È proprio così: Quando siamo al buio, apprezziamo la luce. Quando fa freddo, apprezziamo il calore del camino! Ma saranno proprio quel Tradimento, e quel Rinnegamento, che permetteranno a Gesù, di manifestarci tutto il suo Amore,  donandoci il "nuovo" (ed incommensurabile) Comandamento dell'Amore: "Non più occhio per occhio, dente per dente...; Non più amare il Prossimo come se stessi; Ma "*Amatevi come io ho amato voi"*. Un precetto "nuovo", che porta a "pienezza", l'Amore di Dio per ciascuno di noi. Ma la Gloria di Dio, deve sempre coniugarsi con la Pace dell'uomo. Sembrerebbe che l'ignominia del Calvario, e la Gloria di Dio, siano due poli opposti. E invece no!
È questo l'aspetto sorprendente e rivoluzionario del Vangelo: "Cristo Crocifisso, scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani..., è potenza di Dio e sapienza di Dio" (1Cor 1, 23-24). È la follia dell'Amore: La Gloria nasce dalla Croce, che riscattata dall'ignominia, diviene "Via di liberazione e profonda pace!" Che lo Spirito Santo, ci apra a nuovi sentieri di Luce ("Metànoia - Conversione"), e ci faccia così Pregare: "Grazie Signore Gesù, Tu muori anche per me, Crocifisso per Amore. Rinnovati auguri per una buona Settimana Santa.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/04/2025

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