di DON MICHELE ROMANO - Oggi i due brani, della Liturgia della Parola, sono accomunati da uno stesso verbo: *"Uccidiamolo"*! Nella prima Lettura, sono i fratelli di Giuseppe, che vedendolo arrivare, dicono: "Eccolo! È arrivato il Signore dei sogni: uccidiamolo" (Gen 37,19-20a); Invece, nel Vangelo (Mt 21, 33-43.45), i vignaioli della Parabola, vedono venire il Figlio del Padrone, ed anch'essi dicono: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo..." (v 38). Questo ci rimanda, alla grande terribile sofferenza di Gesù, con la Crocifissione! Movente comune, è sempre l'invidia: Con Giuseppe, i suoi fratelli, fanno di tutto per impedire che questi "sogni", premonitori di una volontà Divina, si possano realizzare. Anche nei confronti di Gesù, i Capi religiosi, invidiosi della sua influenza sul Popolo, timorosi di perdere il loro potere: "Cercavano di catturarlo..., per ucciderlo" (v 46a).
Ciononostante, nei misteriosi disegni di Dio, tutto concorre al bene, e ciò che fa il Signore è sempre "una meraviglia ai nostri occhi" (Sal 118, 2). Così nella storia di Giuseppe, l'invidia venne sconfitta in modo meraviglioso. Infatti, egli non si vendicò dei suoi fratelli in Egitto, bensì li salvò dalla carestia, insieme a tutto il Popolo. Anche Gesù vinse l'invidia, accettando per Amore, di essere l'ultimo e il "servo di tutti", dimostrando che la sua vera Potenza, è solo "dominio d'Amore". E fu così, che da "ultimo", diventò il "primo": "La pietra che i costruttori hanno scartato, è diventata la pietra d'angolo" (Sal 118, 22). Il Signore sa costruire, anche sui nostri peccati, Lui realizza sempre il suo piano di Salvezza, nonostante le nostre cattiverie e le nostre invidie. Gesù, fedele alla sua Missione, mediatore della Nuova Alleanza, chiamerà attorno a sé i Dodici Apostoli, simbolo del "nuovo" Israele, chiamato a portare "frutti di vita eterna", e ad annunciare la Salvezza a tutti i popoli...": "A voi sarà tolto il regno di Dio, e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti" (v 43).
Il "nuovo" Israele, oggi, siamo tutti noi Battezzati, è la Chiesa tutta, chiamata a portare frutto nella comunità cristiana, ovvero: vivere con autenticità la nostra fede, nella piena comunione in Famiglia, nella Parrocchia, nel Mondo intero. Ogni frutto non raccolto, corrisponde ad un uomo, a cui viene sottratta la possibilità di salvarsi, perché spesso, noi "odierni vignaioli", in preda alla nostra fragilità umana, schiavi del peccato: Invidia, Concupiscenza, Omicidio, Violenza senza fine, ecc., sotto l'azione del Nemico, nostro e di Dio, ci convinciamo che Dio non è Amore, così come ci hanno insegnato, ma solo Leggi, sbarramenti, tabù, e ingiustizie. Anche la Chiesa diventa così, una "matrigna" che esige troppo, non recepisce le nostre esigenze, è retrograda, non sa adeguarsi ai tempi, alla mentalità corrente. Ma è proprio qui, che sperimentiamo tutta la pazienza e la Misericordia di Dio. Lui, non per questo ci abbandona, o punisce. Anzi, ci accoglie, e spera sempre che possiamo redimerci e convertirci, portando a Lui, anche da poveri e "fraudolenti coltivatori" quali siamo, i frutti attesi, e al tempo dovuto! Buon cammino quaresimale a tutti noi.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 21/03/2025
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