di DON MICHELE ROMANO - In questo secondo Brano del capitolo 7° del Vangelo di Marco (Mc 7, 14-23), anche se gli Scribi e i Farisei non compaiono, tuttavia, sono sempre le questioni "legali" e la loro restrittiva interpretazione della Legge, sulla "Purità" ed "Impurità", che finiscono per assorbire tutta l'attenzione della vita religiosa, anteponendo sempre una lettura "Legalistica", all'Amore per gli altri. Nella Toràh, venivano distinti i cibi "Kasher"- ossia "Leciti" - da quelli "Taref"- non "Leciti", con un valore normativo del tutto particolare. Ancorati, ancora, a questo retaggio "legalistico", nè la folla, nè gli stessi discepoli, comprendono la Parabola di Gesù, per cui si rende necessario che il Maestro, spieghi loro il senso profondo della Parola. Quello di Gesù, non è certo un invito a "trasgredire" le Leggi, consumando ad esempio, carne di animali proibiti. È, piuttosto, un invito ad evitare quella "ipocrisia", che si concentra sulla superbia umana. Più che per gli alimenti, l'impurità si contrae tutte le volte che si antepone se stessi, al bene dei fratelli, perché: "Tutto ciò che è stato creato da Dio è buono, e nulla è da scartarsi...!" (1Tm 4, 4). Purtroppo, l'esperienza del mondo, ci dimostra che l'uomo, tendenzialmente, è rivolto al male: "Io non compio il bene che voglio - dirà San Paolo - ma il male che non voglio" (Rm 8,19a). A questo punto nel Vangelo, Marco, riportando le parole di Gesù, precisa un lungo catalogo di 12 vizi (vv 21-22), che trovano la sorgente, nel cuore dell'uomo: "Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori, non può renderlo impuro...?" (v 18b). Così rendeva "puri", tutti gli alimenti (v 19b), perché non è da "fuori", ma da "dentro", che provengono la purezza e la contaminazione. Per Gesù è il cuore, che deve essere "Libero" e "Purificato", perché è lì, che abita Dio: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio" (Mt 5, 8). la norma ultima, per compiere la volontà di Dio, viene sempre e solo dal "discernimento" del nostro cuore.
In definitiva, ci chiediamo: "Siamo mossi da Dio o dal demonio? Dall'Amore o dall'egoismo? Perciò, non coltiviamo l'illusione di sentirci "in regola" con Dio, sol perché, da bravi "fantocci", siamo capaci di osservare scrupolosamente ogni piccolo "precetto", trascurando, poi, l'Amore, che ci rende figli "Adulti" e responsabilmente liberi: "Guide cieche - griderà, ad un certo punto, Gesù - che filtrate il moscerino, e ingoiate il cammello" (Mt 23, 24). Anche nelle nostre Parrocchie, cerchiamo di essere "seri", perché ci dice il profeta Samuele: "L'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore" (1Sam 16, 7b). La nostra Fede, pertanto, non sia da confondere con le "abitudini" di una comunità, o peggio possa impantarsi nella sabbia di piccole e vuote "prescrizioni". Recuperiamo la nostra "Libertà interiore", per vivere da veri discepoli del Signore: "Ama - ci esorta sempre Sant'Agostino - e fà cio che vuoi!" Ma Ama! Con questo "proposito" nel cuore, auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
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di Redazione
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