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Mandatoriccio (Cosenza) - La fede: fonte di vita


di DON MICHELE ROMANO - Qualora ce ne fosse bisogno, anche la pagina del Vangelo di oggi (Mc 5, 21-43), viene a darci conferma che Gesù, esaudisce ogni nostra Preghiera, sia che si tratti di malattie, come di rimettere i peccati, purché sia fatta sempre con Fede. Può essere espressa a "parole", come: dal Lebbroso (Mc  2,40); dalla Cananèa (Mt 15, 21-28); dal buon Ladrone (Lc 23, 42); oppure nel "silenzio", come coloro che portano il Paralitico da Gesù (Lc 5, 17-26); oppure, come oggi, la Donna emorraissa, alla quale è bastato solo "toccare" il suo mantello; o come la Peccatrice, che versa sui suoi piedi, olio e lacrime (Lc 7, 36-50). Oggi, per primo, si avvicina a Gesù, uno dei capi della Sinagòga, un tale Giàiro (E Dio-incidenza vuole, che, letteralmente, significhi proprio: "Dio risuscita!") e lo prega di venire a salvare la sua figlioletta, di appena 12 anni (In Israele, questo numero rappresenta la "pienezza", ma in questo caso: un dolore infinito e perfetto!) chiedendo di "imporle le mani", gesto usato fin dall'antichità (vedi Gc 5, 14). Nel tragitto che Gesù percorre, per raggiungere la casa di Giàiro, si narra di questa Donna, affetta da emorragia, che manifesta una fede in Gesù, così genuina e quasi infantile, che violando la Legge (perché da essa rilegata in uno stato di impurità rituale!), strattonando sicuramente tutti, riesce a "toccare il suo mantello", e viene risanata nel suo male, "strappando" così il miracolo a Gesù, by-passando la sua stessa volontà! Questi due miracoli: la risurrezione della figlia di Giàiro, e la guarigione della Donna emorraissa, hanno una similitudine "in crescendo". L'emorragia, è una perdita di sangue, ovvero una graduale perdita di vita: "La vita di ogni essere vivente è il suo sangue" (Lv 17, 14). Bloccando questa perdita di sangue, Gesù si rivela come Colui che "ferma", la perdita graduale della vita; Con la risurrezione della figlia di Giàiro, si manifesta come Colui che "ridona" la vita, totalmente perduta. Diciamo spesso che: "A tutto c'è rimedio, tranne che alla morte!" "Tua figlia è morta - diranno i parenti, andando incontro a Giàiro - perché disturbi ancora il maestro?"(v 35). Ma Gesù, che ama la Vita, ci invita a capovolgere la nostra mentalità umana, con la speranza Cristiana: La morte è provvisoria, proprio come il "sonno": "La bambina - dirà - non è morta, ma dorme...! "Talità kum"- "Fanciulla, io ti dico: àlzati!" (v 39). Solo la Vita è definitiva ed eterna! Certo, questo "risveglio" della figlia di Giàiro, come anche per la risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 11), non si tratta ancora di Risurrezione definitiva, ma di un ritorno alla vita terrena, e ad un prolungamento di essa! Del resto, anche oggi la Chiesa, chiama i Defunti, come coloro che "si sono addormentati (la "Dormitio") nel Signore, alimentando la speranza nella futura e definitiva Risurrezione dei morti. Come a Giàiro, anche a noi, oggi Gesù, ripete: "Non temere, soltanto abbi fede!"- Non avere paura della morte, non indietreggiare di fronte all'incomprensibile, ma continua ad avere fede in me, senza riserve, perché "Io Sono" il tuo Redentore, Colui che ti ha meritato la Vita eterna! Auguro a tutti di cuore, una serena e Santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 04/02/2025

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