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Mandatoriccio (Cosenza) - Gesù, un fantasma...?


di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Mc 6, 45-52), ci presenta i discepoli che sulla barca non distinguono Gesù, prendendolo per un fantasma! L'autenticità della nostra Fede, tuttavia, rimane sempre legata alla vera identità di Gesù! Chiediamoci subito: "Chi è Gesù? Ma soprattutto: Chi è Gesù per me? Chi sto seguendo, oggi, nella mia vita?
È una Presenza viva, o penso anch'io di seguire un "fantasma"? Gesù, davanti a tanta confusione di identità, ogni volta ha sgridato i suoi discepoli, per la loro poca fede.
Analizzando il Testo Evangelico di Marco, notiamo alcuni riferimenti utili alla nostra riflessione. Innanzitutto, la frase iniziale: "E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca..." (v 45). Gesù, ha da poco sfamato la folla, con la moltiplicazione dei Pani, e la gente, subito, ha concluso: "È Lui il nuovo Mosè..., e volevano farlo re" (v Gv 6,14-15). Per evitare che questa "tentazione", contaminasse anche i discepoli, Gesù li obbliga ad imbarcarsi, ed andare verso Betània, mentre Lui stesso "sale sul monte a pregare" (v 46). Ma, sopraggiunta la notte, i discepoli in mare, si trovano in difficoltà per il vento contrario, e cominciarono ad avere paura! Gesù sembrava assente! Ma Lui era più che presente: "Andò verso di loro, camminando sul mare..., e voleva oltrepassarli" (v48), ma loro, (come capiterà ai discepoli di Èmmaus!), non lo riconobbero" (Lc 24,16). Loro gridano, presi dalla paura, perché pensano che si tratti di un fantasma (v 49a). Di fronte al loro grido, Gesù cambia rotta, si avvicina e dice: "Coraggio, sono io, non abbiate paura" (v 50b). Come non ricordare anche, tutte le volte che nell'Antico Testamento, Dio ha soccorso il suo Popolo, dichiarando il suo Nome: "Sono Io" (Es 3, 15; Is 42, 8; 43, 5 ecc.!). Appena Gesù "salì sulla barca, il vento cessò" (v 51). I discepoli, purtroppo, non lo "riconobbero", perché "il loro cuore era indurito" (v 52). Questo "cuore indurito", ci ricorda il cuore indurito del Faraone (Es 7, 3. 13.22), e quello degli Israeliti nel deserto, che se la presero con Mosè (Nm 29, 2-10). Ma quante volte, anche noi, di fronte a difficoltà che ci sembrano insuperabili, nel mare della nostra vita in tempesta, cadiamo in una disperazione così profonda, che non riusciamo neppure a riconoscere la presenza del Signore, e lo scambiamo per un "fantasma!" Siamo talmente turbati, che tutto ci sembra remare contro: Il vento della stanchezza interiore; di un lutto che ci ha destabilizzati, dell'arididità spirituale...! Insomma, abbiamo la netta percezione, che il Signore non ci sia! Che Mistero grande! Del resto, anche Gesù, ha avuto percezione di questo "abbandono": Nell'Orto degli Ulivi; durante il Processo nel Sinedrio; sul Calvario mentre veniva Crocifisso! Ma Lui, il Signore, è sempre vicino a noi: viene sul mare e ci cammina sopra (v 49). Ci soccorre sempre, e quando siamo in difficoltà, Lui vuole salire sulla barca, perché solo allorquando il Maestro è con noi, il mare della nostra vita, conoscerà La bonaccia! Anche in mezzo alla più preoccupante tempesta, anche nel cuore della notte, il Signore, certo, ci raggiunge e ci dice: "Coraggio, sono io, non avere paura"! Fidiamoci, pertanto, del Signore Gesù, e concludiamo con le parole di San Paolo: "Abbiamo riposto la nostra speranza nel Dio vivente, Salvatore di tutti gli uomini...!" (1Tm 4, 10). Il Signore ci sostenga in questa speranza, che avremo la gioia, di vivere, in tutto questo anno giubilare! Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/01/2025

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