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Mandatoriccio (Cosenza) - Il nostro ''poco'', favorisce il ''molto'' di Dio!


di DON MICHELE ROMANO - La pagina del Vangelo di oggi (Mc 6, 34-44), ci dà la conferma che, quando una cosa si fa con amore, è facile che il tempo passi molto in fretta, senza che ce ne accorgiamo!
È capitato anche a Gesù, e i Discepoli glielo ricordano, dal momento che "si era fatto tardi" (v35a), e si preoccupavano di come poter dare da mangiare a una Folla enorme: Vengono menzionati 5000 uomini (v 44); Questo, verosimilmente, ci autorizza a pensare che almeno al doppio, ci fossero donne e bambini! Immediatamente, allora, Gesù cambia il suo programma: Non vuole solo dare il nutrimento "spirituale" alla gente, con i suoi insegnamenti (che pure rimangono sempre prioritari), ma si preoccupa di soddisfare anche la fame "corporale!" Che bello leggere nel Testo: "Vide una grande folla, (ed) ebbe compassione di loro, perché erano come pecore senza pastore" (v 34). Questo ci dice che Gesù, non è indifferente alle nostre necessità, anzi, prova "compassione" (ovvero": sa Soffrire - Patire con noi), ci manifesta tutta la "tenerezza" di Dio, condividendo la nostra sofferenza! Ed ecco, che fa ai Discepoli, una proposta incredibile, quanto provocatoria: "Voi stessi date loro da mangiare" (v 37a). E qui i Discepoli vanno nel panico, e pongono difficoltà reali: "Ci vogliono un sacco di soldi..., Non basterebbero nemmeno duecento denari (v 37b); ma molto più grave, è che questo dimostra anche la loro poca fede, ignorando che Colui che parla loro, è l'Onnipotente. Gesù, in definitiva, in tal modo, ha voluto solo "saggiare" la loro fede, perché sapeva bene, quale Miracolo stava per compiere! Dio, spesso, chiede la nostra "collaborazione", ma se noi non mettiamo a disposizione il nostro "*Poco*" (Vidi i "cinque pani e i due pesci"), finiamo col bloccare il suo "*Molto*"; se non collaboriamo con i nostri "Spiccioli", blocchiamo i suoi "Miliardi"!
A questo punto Gesù, prende questi pochi alimenti: i cinque pani e i due pesci, invoca su di loro la "Benedizione di Dio, li spezzò"..(v 40a - Verbi tipicamente Eucaristici) e li fa distribuire alla folla perché tutti "potessero mangiare a sazietà" (v 42). È vero, sarà stato anche un pasto povero, scarso, ma che ha alimentato e nutrito migliaia di persone ("in un luogo deserto"- v35b); e ne avanzeranno "12 ceste piene" (v 43), che rappresenta il numero della "Pienezza Biblica". Del resto, tutte le  cifre riportate In questa prima moltiplicazione dei Pani, secondo Marco, sembrano avere un significato profondo, "simbolico": I cinque Pani moltiplicati, ricordano i cinque Libri della Legge (La Toràh), di cui Gesù era Maestro; Le 12 Ceste avanzate, appaiono come una destinazione del Pane, alle 12 Tribù di Israele; La distribuzione per Gruppi, certamente riguarda soltanto il Popolo Eletto, nell'ordine operato da Mosè nel deserto (v Es 18, 24-26); Dt 1,15). Questa particolarità, ci dice che Gesù in questo Miracolo: Prefigurazione dell'Eucaristia, ha voluto destinare l'Evento, prima ai Giudei, come compimento delle Promesse dell'Antico Testamento. Lo stesso Marco, poi, ce ne darà la conferma più avanti, nell'incontro che Gesù, avrà con la donna Siro-Fenicia: "Lascia prima che si sfamino i figli..."(Mc 7, 27). Questo Miracolo di oggi, anche per noi, rappresenta il "Pane della Vita", dato gratuitamente a tutti i Popoli della Terra, quale "alimento spirituale", per la Vita eterna. Ma è curioso ritornare all'indicazione che Gesù, dà agli Apostoli: "Fateli sedere a gruppi di cento e di cinquanta" (v 40). Gesù non ordina di disporre una fila ordinata, come magari ci comportiamo noi, quando facciamo, ad esempio, la "distribuzione Caritas" nelle nostre Parrocchie, ma fa sedere la gente "a gruppi". Nella cultura di allora, indicava un modo come riposare, ma soprattutto un modo, come condividere comunitariamente un pasto! Solo Gesù può sfamare la fame "integrale", di ogni uomo. L'Eucaristia, mensa della Parola e del Pane di vita, diventa per tutti noi, impegno fattivo, a servire anche i nostri fratelli, in tutte le loro necessità! E se è vero, che "l'uomo è ciò che mangia", noi Cristiani vogliamo seguire e vivere di Gesù, che ha detto: "Chi mangia di me, vivrà per me (Gv 6, 57). Con questa certezza nel cuore, auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 08/01/2025

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