di DON MICHELE ROMANO - Stamane, iniziamo la nostra riflessione, richiamando alla nostra mente, le Tre principali Feste Ebraiche: *La Pasqua*, detta Festa degli Àzzimi; *La Festa delle Settimane* o Pentecoste, per la raccolta delle primizie della terra; E *la Festa delle Capanne*, (in Autunno), la Festa del raccolto; così denominata, perché, durando più giorni, c'era la prescrizione di vivere in Capanne! Ed infine, era prescritto l'obbligo del *Pellegrinaggio* al Tempio di Gerusalemme, tre volte all'Anno: "Ogni tuo maschio (tra i 12 e i 13 anni) si presenterà davanti al Signore, tuo Dio" (Dt 16, 1-20). Quanto narrato del Vangelo di oggi (Lc 2, 41-52), che ci fa celebrare la festa della Santa Famiglia, non solo rappresenta l'obbedienza di Giuseppe e Maria, alle prescrizioni della Legge Deuteronomica, ma ci insegna proprio questo: Le grandi opere di Dio, passano attraverso la "quotidianità" di gesti semplici e rituali, spesso caratterizzati da eventi carichi di sofferenza, ma sempre riscattati dall'Amore: Tutto, Dio, ha fatto sempre e solo, con Sapienza e Amore. Il "quadro" che ci viene presentato oggi: Dello "smarrimento" e del "ritrovamento" di Gesù tra i Dottori del Tempio, presenta anticipatamente, quello che sarà il mistero della sua Morte e Risurrezione! Maria e Giuseppe, diventano così, *Icona* della Comunità Cristiana che, improvvisamente, ha perso e "smarrito", il suo Maestro, ma dopo "tre giorni" di angosciosa attesa e ricerca, riesce a ritrovarlo, "risuscitato", nella Gloria del Padre. Ecco perché, tutto ci parla di questo meraviglioso progetto di Dio: Quell'umile casetta di Nazareth, emana già una grande luce, ci invoglia ad intraprendere un vero e proprio "pellegrinaggio spirituale", per incontrare e conoscere una Famiglia così "speciale": *Un Figlio*, Gesù, "concepito per opera dello Spirito Santo!"; *Una Madre*, Vergine ed Immacolata, ma anche Madre del Verbo; *Giuseppe*, "Uomo Giusto", chiamato ad essere Sposo, senza essere Marito! Ma quanti travagli, prove e persecuzioni, hanno caratterizzato la loro esperienza terrena. Certo, non dissimili da quelle che sono chiamati a vivere anche le nostre normali Famiglie. L'angoscia di Giuseppe e Maria, per lo smarrimento di Gesù, rivela tutta la loro sollecitudine di "educatori", per ritrovare Gesù, il quale, subito dopo: "Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso" (Lc 2, 51a). Ecco la "Missione educativa", che Dio ha affidato ad ogni famiglia.
I genitori cristiani, devono avere come "modello" Cristo, che nella casa di Nazareth, ha imparato con naturalezza, le virtù che Giuseppe e Maria esercitavano costantemente: Lo spirito di servizio a Dio e all'umanità ("Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio!" (v 49); l'amore per il lavoro, la sollecitudine verso gli altri, il rispetto, l'orrore al peccato! Notiamo anche, come sia proprio in questo brano Evangelico, che Gesù nomina per la prima volta il Padre, e così sarà anche alla fine del Vangelo (Lc 2, 49 e 23, 46), come a dire che, la paternità di Dio, fa da "inclusione" a tutto il suo Vangelo: Gesù "deve occuparsi delle cose del Padre, ascoltarlo e rispondere a ciò che il Padre ha detto!" Ed anche se Maria e Giuseppe "non compresero le sue parole" (v 50), tuttavia, con fiducia ed umiltà, Maria "custodisce tutto nel suo cuore" (v 51b), diventando in tal modo "figura e madre", di ogni buon Educatore. Sì, perché la grande verità è questa: I Bambini, vanno educati prima in casa, in Famiglia, hanno bisogno di testimoni autorevoli, Genitori attenti alla volontà di Dio, capaci di renderli "adulti nella fede", come Gesù, che a 12 anni, entrava a far parte del mondo degli adulti, ma sempre, tuttavia, in quell'atteggiamento di docile obbedienza ai suoi Genitori: "... scese con loro a Nazareth..., crescendo in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini" (v 52). Iniziò, così, a vivere la sua Missione di "Santo" (Kadòsc"- ovvero, da "Separato"), distinto, cioè, dai comuni comportamenti umani. È vero, ha "perso" la Carovana ("Shirochìa", Cammino insieme), come a dire, che non segue più il cammino degli uomini, ormai deve interessarsi delle cose del Padre suo. Vive, così, la sua prima "Pasqua", il suo primo "passaggio", nel fare la volontà di Dio, creando stupore ed incredulità, sia fra i Dottori del Tempio, che negli stessi Genitori. Sia questo l'augurio per tutta le nostre Famiglie: che possano vivere sul modello della Famiglia di Nazareth! Auguro a tutti di cuore, di vivere una serena e santa domenica.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 29/12/2024
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