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Mandatoriccio (Cosenza) - Giovanni, il discepolo che ''che Gesù amava'': ''Vide e Credette''!


di DON MICHELE ROMANO - Oggi, la Liturgia, celebra la Festa di San Giovanni, Apostolo ed Evangelista, figlio di Zebedèo. Secondo la Tradizione evangelica (a ben vedere!), Giovanni è stato il "discepolo che Gesù amava".
È lui, infatti: Che si adagiò sul petto del Maestro, nell'Ultima Cena (Gv 13, 25); Che insieme a Pietro e Giacomo, lo accompagnò nell'Orto degli Ulivi, durante l'Agonia (Mc 14, 33); Che accompagnò Gesù nel supplizio della Croce, sul Calvario, insieme a Maria (Gv 19, 26-27); Che fu Testimone del Sepolcro vuoto (Gv 20, 2); Che per primo ha riconosciuto la presenza del Risorto (Gv 21, 7). Nella scena del Vangelo di oggi (Gv 20, 2-8), il messaggio di Maria Maddalena: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto" (v 2), crea scompiglio e smarrimento in tutti i discepoli, impreparati all'evento della Risurrezione. Allora "Pietro e Giovanni, uscirono insieme e si recarono correndo al Sepolcro" (v 3). Questa loro presenza nel Sepolcro vuoto, rappresenta, tra l'altro, la testimonianza dei due "Testimoni oculari", che rispondono alle norme del diritto giudaico, per avvalorare la veridicità dell'evento (Gv 8,17; Dt 19). Mentre correvano insieme con Pietro, Giovanni, essendo più giovane, giunse per primo: "vide le bende per terra, ma non entrò" (v 5)! Aspettò Pietro, quale segno di rispetto per la sua Autorità, conferitagli da Gesù stesso, che lo designò "Capo degli Apostoli". Tuttavia, i santi Padri commentano così la scena: "L'amore corre sempre più in fretta e arriva prima!" Giovanni, però, sa attendere che giunga anche Pietro, ed entrano assieme. E appena entrò: "vide e credette" (v 8). Questa espressione, sintetica e lapidaria, osserva Vittorio Messori: "Segna un momento solenne: è in quell'istante che nasce la Fede, che nasce il Cristianesimo stesso!" Interessante è anche notare, come l'evangelista Giovanni (detto il "Teologo"), più degli altri Sinottici, sia "volato" molto più in alto, nel Cielo della fede (Non per nulla, l'animale simbolo che lo rappresenta, è L'Aquila, un volatile, capace di una vista speciale e profonda!). Ecco perché il suo Vangelo, è il più denso, riservato a chi nella Fede, ha già fatto un bel percorso, a chi, diremmo oggi, ha fatto un "Master per discepoli", per chi appunto, dopo aver conosciuto il Signore, desidera penetrarne più profondamente il Mistero! Gli Esegeti, si soffermano molto sul significato profondo, del verbo "vedere", a cui daranno diverse interpretazioni. Piuttosto convincente, mi è sembrata, la proposta di traduzione del Biblista, Don Antonio Persili. Giunta al Sepolcro, Maria "vede", espresso col verbo greco "blepei", che indica solo il vedere fisico, una percezione solo materiale (con gli occhi). Pietro, invece, fa procedere al suo ingresso nel Sepolcro, l'espressione "osservò i teli posati là, e il sudario" (vv 6b- 7a), piegati accuratamente! Questa volta, viene usato il verbo "osservò"- "theorèin", che dice molto di più, del semplice vedere fisico: significa, infatti- "scrutare attentamente", significando uno sguardo attento e riflessivo: "era pieno di stupore", aggiungerà Luca (Lc 24, 12b).
Di Giovanni, invece  è detto che: "vide e credette". Questa volta, il verbo greco tradotto con "vide", è "èiden", perfetto di "horào", che significa: "guardare", "percepire", "acquisire "conoscenza", dove questo verbo, nel significato biblico del Nuovo Testamento, indica anche una visione più profonda, quella spirituale! In definitiva: Maria Maddalena, Pietro, e Giovanni, "videro" le medesime cose, ma solo di Giovanni si dice che: "vide e credette". Ci chiediamo, allora: Cosa "vide" Giovanni, tale da indurlo a "credere?" Non dimentichiamo che, al contrario di Pietro, Giovanni era rimasto con Gesù, fino alla fine, ed aveva assistito alla sua sepoltura. Ora, chinatosi su quel Sepolcro ("mnemèion", letteralmente "memoriale"), "vide" quelle fasce posate là, ancora
avvolte, e il Sudario, nella stessa posizione di prima! Tutto ciò, per lui, era segno che Gesù, non è uscito dalle tele, e nè che il suo corpo fu trafugato, ma con un "passaggio" misterioso, era passato dal tempo all'Eterno,
erano, cioè, un chiaro "segno" che Gesù era uscito vivo dal Sepolcro, quindi era Risorto, sottraendosi in maniera misteriosa, ai "panni" che lo avvolgevano. Da questa disposizione: di Bende e Sudario, Giovanni, anche se "non vede" il Risorto, ne scorge, tuttavia, la Traccia! Come a dire, a differenza degli altri, egli "crede" ancor prima di incontrarlo! Come non citare, a questo punto, la significativa affermazione di Karl Barth, nella sua "Dogmatica": "Costituiscono uno stesso "Segno": un seno vergine trovato pieno, ed una tomba piena, trovata vuota!" L'ingresso, come l'uscita, del Figlio di Dio, dalla vita e dal mondo, restano avvolte nel Mistero! Sarebbe presuntuoso ed idolatrico, pretendere di individuale e circoscrivere, con umana certezza, il luogo del Risorto! A noi Cristiani, deve poter bastare il "non è qui", di Marco 16, 6.
Che l'apostolo Giovanni, possa anche sostenere la nostra "corsa" esistenziale, per poter incontrare Cristo, nostro "Signore" ("Kýrios"), il Risorto, per lasciarci sempre illuminare dalla sua Luce e dalla sua Pace. Auguro a tutti, pertanto, di trascorrere una serena e Santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 27/12/2024

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