di DON MICHELE ROMANO - "Oggi è nato per noi un Salvatore, che è Cristo Signore"(Lc 2,1). Questa è la più "Bella Notizia" che rallegra, grandemente, il nostro cuore, di Amici di Gesù, in questo giorno del suo Santo Natale. Che Mistero fascinoso: Gesù ri-nasce in tutto il Mondo, in ogni Famiglia, nei nostri Cuori. Abbiamo ascoltato, nella Santa Messa di questa notte, come Lui, a differenza di tutto ciò che caratterizza la nostra odierna Società, che vive solo di(e in) un consumismo sfrenato, non nasce negli Ambienti ricchi e privilegiati del nostro Tempo (Tutti super "affollati", mentre le nostre Chiese si "svuotano!"): catene di supermercati di lusso; ambienti rinomati per lo shopping; discoteche e ambienti di divertimento sfrenato; Grandi Cenoni organizzati, per accogliere Amici e Familiari, meno che Lui (Che paradosso!), ecc., ecco perché Gesù ha preferito la "Via" degli ultimi, dei poveri, degli emarginati, dei sofferenti, degli esclusi..., nascendo, di preferenza, in un'umile Grotta, nella semplicità e povertà di un improvvisato "Presepe", dal momento che nessuno, nel paese di Betlemme, aveva voluto dare a Lui, un "alloggio" nelle case, o trovare uno spazio nei punti recettivi (Detti:"Albergum") delle abitazioni! Che strano, commenterà San Girolamo: "L'unica volta che ne ha fatto richiesta, non si è trovato un pò di spazio, per il Signore dello Spazio!"
Mi chiedo, allora: Come facciamo a parlare, oggi, di Pace, di Amore e di Solidarietà, quando ancora non sappiamo "riconoscere" Gesù, in tutti coloro che lla nostra società, scarta ed emargina: Poveracci, Stranieri, Profughi, Barboni, o semplicemente diversi da noi?
E non dimentichiamo che loro, sono "*I più*" della Terra, e Dio ha preferito solidarizzare con loro, condividendone austerità e povertà, senza ostentazioni o "spese inutili". Oggi, nel giorno del suo Natale, il Vangelo secondo Giovanni ( Gv 1, 1-18), ci invita a riflettere sul mistero della nostra Fede, con la semplicità proprio dei Bambini (E non dimentichiamo, anche, che siamo tutti invitati da Gesù, a farci "Bambini", se un giorno vogliamo condividere la bellezza del suo Regno!- Mt 18, 3).
Contempliamo così Gesù, un Bambino, un Neonato, che allo stesso tempo è Dio onnipotente, che senza lasciare di essere Dio: "Adesso è diventato uno di noi, perché ognuno di noi potesse diventare figlio di Dio" (San Giovanni Crisostomo). Tutto questo ci dice, che Dio ama la nostra umanità, al punto di diventare Uomo, di aver bisogno di un padre e di una madre, come oggi ha bisogno, di ognuno di noi. L'Augurio più bello, è che io possa riconoscerlo, servirlo in ogni povero, in ogni abbandonato, accogliendo, in tal modo anche la mia fragilità, perché è lì, che Dio vuole nascere, anche nella "Stalla" della mia esistenza. Giovanni, scriverà il suo Vangelo, vent'anni dopo la stesura definitiva dei Sinottici, quasi a consegnarci una riflessione Teologica, sul mistero di Dio (Non per nulla, è chiamato il "Teologo!").
Ed il Pròlogo, anche se posto all'inizio, è stato composto alla fine del suo Vangelo.
Diciotto versetti, che sono una sintesi meravigliosa della "logica" di Dio, e della sua Incarnazione! Non dimentichiamo, anche, che Giovanni è stato uno dei primi discepoli, che ha seguito Gesù, ovunque e sempre, testimone della sua morte e risurrezione, della nascita delle prime comunità Cristiane e delle prime persecuzioni. Ed ora, nella sua maturità, umana e spirituale, "osa" parlare, e ci dice che "il Verbo è Dio", e quella "Parola" ("Verbum"-"Lògos"), che finora, in tutto L'Antico Testamento, era stata solo "Udibile” (Dio dirà a Mosè: "Nessun uomo può vedermi e restare vivo" - Es 33, 20b), oggi si è fatta "carne", visibile, proprio per parlarci di Dio, per raccontarci di Lui. Purtroppo, anche oggi, come allora, questa Parola, nel dramma della libertà umana, spesso rimane soffocata dal pregiudizio e dall'incomprensione, se non dal rifiuto: "Venne fra i suoi, e i suoi non l'hanno accolto" (v 11); "La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta" (v 5). Questo è il mistero del Santo Natale: la presa di coscienza della mia dignità e della mia figliolanza, perché chi accoglie questa "Luce", ha il potere di diventare figlio di Dio. Abbiamo bisogno di tanta luce, nelle nostre tenebre. Chiediamo oggi a Dio, quell'umiltà che diventa consapevolezza e realismo, di saperci mendicanti e bisognosi dell'incontro con Lui. E allora sì: anche noi saremo i nuovi "Magi" della storia, diventeremo i nuovi cercatori di Dio! Pertanto, auguro a tutti di cuore, di trascorrere un sereno e Santo Natale.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 25/12/2024
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