di DON MICHELE ROMANO - Dopo il primo Annuncio a Zaccaria, oggi il Vangelo, ci presenta il secondo Annuncio, che il Signore rivolge a Maria (Lc 1, 26-38). Dopo un'annotazione che ci parla del tempo ("sesto mese"), e del luogo ("Nazareth"), dove questo Annuncio è avvenuto, Luca ci presenta, brevemente, i Personaggi: Gabriele (l'Inviato di Dio), e Maria (l'Amata). Dopo ciò, polarizza la sua attenzione, più che sulle figure, sul loro dialogo. L'espressione iniziale:
"Ti saluto" (in greco propriamente "gioisci" (Kàire), Maria è chiamata per una Missione, ma prima, Dio, la invita alla Gioia! Anche il titolo: "Piena di grazia", sostengono gli esegeti, sarebbe meglio tradurlo: "Amata gratuitamente", un modo ebraico, di indicare Dio, senza nominarlo. In greco, questo tempo verbale, indica anche la continuità e la permanenza, per cui la traduzione più esatta sarebbe: "Amata gratuitamente da Dio e per sempre!" L'espressione: "Il Signore è con te", contiene il nome che Dio ha rivelato a Mosè, e che ci garantisce una grande verità: "Essere amati gratuitamente", è il nome dell'uomo davanti a Dio, "Essere con noi", invece, è il nome di Dio davanti all'uomo. Quando Dio chiama a collaborare con Lui, non solo chiama l'uomo per nome, ma gli dà anche un nome "nuovo", che esprime la sua vera identità, e la sua missione. Maria è l'icona più trasparente e luminosa, che caratterizza la lieta notizia del S.Natale.Tuttavia, all'Evangelista che la chiama "Maria", e all'Angelo che la definisce "Amata gratuitamente", lei definisce se stessa "Serva": "Eccomi, sono la serva del Signore" (v 27). Diremmo: "Un Dono, che si fa dono! Ed è in questa dimensione, che è racchiusa tutta la comprensione Cristiana dell'esistenza! Certo, Maria, risponde alle parole dell'Angelo, con un assenso pieno, tuttavia, preceduto dalla perplessità e dal turbamento: "Come è possibile?" È davvero singolare, constatare come Maria, la prima volta che si rivolge a Dio, lo fa con una domanda (che, a ragione veduta, ben ci sta, tant'è che Dio, mediante Gabriele, si prodiga a dare risposta e consolazione: "Vedi, anche Elisabetta...!"). In sintesi, ci dice Don B. Maggioni: "Questo racconto dell'Annunciazione, ci mostra due fedeltà: La fedeltà di Dio, che mantiene la promessa fatta a Davide (Il Dono!), e la fedeltà di Maria, che accoglie la proposta di Dio, con una disponibilità totale e definitiva (La Risposta!)". Una domanda, tuttavia, è bene che ce la poniamo: Cosa possiamo imparare noi, da tutto questo? Anche noi, come Maria, siamo semplici creature, ma creati con una grande libertà, che nessuno può toglierci, neanche Dio, che umilmente si ferma alla porta del nostro cuore, "e bussa!" E quante volte, ahimè, Dio parla alla nostra vita, ci interpella, e con la delicatezza che lo contraddistingue, ci fa tante proposte: Vivere un sano Matrimonio; Rispondere ad una Vocazione Religiosa; Riconciliarsi con qualcuno; Aiutare i poveri; Visitare chi è solo e malato...; Ma noi, purtroppo, abbiamo sempre mille scuse, rifiutando di fatto, il suo Invito: "È troppo faticoso..., non ne sono degno..., non ce la faccio..., ecc! Purtroppo, dobbiamo riconoscere che siamo tutti vittime, della seduzione del demonio, che sa bene come distoglierci, dal compiere la volontà di Dio! "Dio ci ha dato la libertà, dice Papa Francesco, perché possiamo fare scelte buone nella nostra vita!" All'avvicinarsi del Santo Natale, anche noi, come Maria, vogliamo liberamente accogliere, questo meraviglioso Annuncio, con il quale siamo stati resi figli di Dio. Infine, mi piace concludere, con le parole di San Josémaria, che contemplò con grande fecondità il "fiat" di Maria: "O Madre Madre: con quella tua parola "Fiat" ci hai reso fratelli di Dio ed eredi della sua gloria. Sii benedetta!" (Cammino, n.512). Giunga a tutti, pertanto, l'augurio di un solerte cammino, verso Betlemme.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/12/2024
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