di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Lc 1, 5-25), ci presenta l'Annuncio della nascita di Giovanni Battista, dato a suo padre Zaccaria ("Dio si ricorda"), un Levìta (ovvero, della Tribù di Levi, che si occupavano del Tempio), mentre porta l'incenso all'Altare. La Teofanìa, riflette proprio lo schema classico dell'Antico Testamento (vedi parallelo con la Mamma Manoach, e la nascita di suo figlio Sansone!- Gdc 13, 1-25): il Tempio, la sacralità del luogo, l'incenso, la sterile che partorisce...! E questa, è l'ultima volta che accade, perché, per il "secondo Annuncio", a Maria di Nazareth, le cose cambieranno decisamente: Dio, addirittura, va a casa di Maria, ne accoglie il dubbio e la rassicura; come a dire: Dio esce dal Tempio ed entra in Casa, abbandona la pomposità delle liturgie, per incarnarsi nella quotidianità. Zaccaria, ancora confuso e sbalordito per l'Apparizione dell'Angelo, resterà ancor più incredulo di fronte all'Annuncio della nascita di un figlio (v 13), perché erano entrambi anziani, con Elisabetta, sua moglie (che, tra l'altro, era anche sterile!) e di conseguenza non potevano avere figli. Ma Dio, non dipende dalle nostre logiche e capacità umane! Di conseguenza, il Signore lo rese "muto", per tutto il tempo della gestazione (v 20), per questa sua incredulità, e, spento come era interiormente, Zaccaria resta impassibile davanti all'Angelo, come se nulla nella sua vita potesse cambiare! Padre Ronchi, scrive a tal proposito, che: "Zaccaria, dal momento che ha chiuso l'orecchio del cuore, da allora ha perso la parola; non avendo ascoltato, non ha niente da dire". Penso, ahimè, a tutte le volte che, anche noi credenti, noi Preti, smariamo il riferimento alla Parola di Dio, e diventiamo afoni, insignificanti, non siamo in grado di mandare più "messaggi"a nessuno. Fortuna che i nostri dubbi, i nostri difetti, e le nostre perplessità, non arrestano i Progetti del Signore. Anche il nostro cammino esistenziale, che tante volte si caratterizza per la fragilità e i peccati, tuttavia, Dio con i suoi Doni, ci sorprende sempre, e gradualmente li sa trasformare, in "trampolini di lancio", per una vita rinnovata! Notiamo, ancora, come il primo messaggio, dell'Angelo di Dio, a Zaccaria, e a Noi, "oggi", sia: *"Non temere"*, presente 365 volte nella Bibbia, proprio come se Dio volesse dirci ogni giorno: "Non avere paura..., perché "Io Sono" con te!" E subito dopo aggiunge: "La tua preghiera è stata esaudita!", a dire: Quello che desideri con tutto il cuore, quello che è vitale per te, Dio lo sa, lo accoglie e ti risponde, superando le tue aspettative, perché :"Nulla è impossibile a Dio" (Lc 1, 37)). In definitiva, Zaccaria ed Elisabetta, rappresentano il modello della fede in Israele, ormai ridotta alla sola pratica del culto: arida e sterile. Con l'Annuncio a Zaccaria prima, ed a Maria di Nazareth dopo, pur se in modalità diverse, viene a determinarsi la fine di un'epoca, e quale frutto di questa frattura, sarà proprio il Battista! È vero che proviene da una Classe Sacerdotale, ma sarà Profeta- Precursore nel deserto, lontano dalle pompe del Tempio! A pensarci bene: Israele, Zaccaria e noi tutti, oggi: abbiamo tanto bisogno di silenzio e di meditare, per accogliere l'invito, del più grande fra i Profeti: "Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino" (Mt 3, 2). Che questo Santo Natale, ormai alle porte, possa ancora una volta "stupirci", e darci la gioia e la consapevolezza, di tutte le meraviglie operate da Dio, per la nostra salvezza. Perciò, auguro a tutti di cuore, un "silenzioso" e "meditativo" cammino, verso Betlemme!
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/12/2024
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