di DON MICHELE ROMANO - La Genealogia, con cui Matteo inizia il Vangelo (Mt 1, 1-17), che ha più carattere teologico che storico, e che, apparentemente, sembrerebbe un inutile elenco di nomi e basta, pur tuttavia, ha un obiettivo primario: Fare "memoria" della fedeltà di Dio per il suo Popolo. Da Abramo a Gesù, scopriamo un elenco che, a dir poco, ci apre allo stupore: Accanto a nomi di Santi, troviamo anche perfetti sconosciuti: ebrei, stranieri, peccatori, ecc.! Questo per farci capire, che Dio non fa preferenze, non sceglie i bravi, si "allea" (vedi tutte le sue bibliche "Alleanze") con le persone concrete, accogliendo la loro storia, servendosi di tutti, e (volendo attualizzare) accoglie anche noi, oggi, poveri peccatori. Lui non demorde, continua a scommettere su di noi, nonostante le nostre miserie e fragilità. "Lui ha accolto il nostro Nome, e ci ha donato il suo Cognome", dice Papa Francesco; Come è stato per i Padri della nostra Fede: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, di Giacobbe" (Es 3, 1), così possiamo continuare anche noi, oggi: Dio di Pietro, di Michele, di Antonietta, di
Marisa, ecc.! Dio prendendo il Cognome, del nostro Nome, si compiace di fare la Storia con ciascuno di noi! È vero, sarà sempre una Storia caratterizzata dalla Grazia e dal Peccato, ma Lui ci manifesta così, tutta la sua umiltà, tutta la sua pazienza, e tutto il suo amore, proprio perché non si stanca mai di venirci dietro! Come per ognuno di noi, che venendo in questo mondo, ha portato con sé una lunga Storia, così è stato per Gesù, quale Figlio di Dio, che con la sua Incarnazione, ha assunto anche un *passato familiare*! In tal modo, ha realizzato quello che noi sappiamo essere, il vero intento dell'Evangelista Matteo: Dimostrare ai destinatari del suo Vangelo, Ebrei (come lui), che Gesù, incarna la condizione principale del Messia, secondo le profezie: provenire dalla discendenza di Abramo e di Davide, cioè testimoniare la fedeltà della Promessa, fatta da Dio ad Abramo e alla sua discendenza.
È questo il senso e l'importanza della sua Genealogia: Gesù, non arriva dal nulla, anche se è un caso Unico", ci dice il Card. Mauyen Van Thuan! Anche se la storia della sua Genealogia, non presenta un "espediente immacolato", e non nasconde i peccati dei suoi Antenati (Vedi il Peccato di Davide, l'Idolatria di Salomone, la Prostituzione di Rahab, ecc...), vanta, altresì, una storia ufficiale, che parla anche della sua Grandezza e della sua Unicità: Un Dio che si è fatto Uomo, e "venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 4). Questa Genealogia, che si ispira al primo libro delle Cronache 1, 34; 2, 1-15; 3, 1-18; 3, 1-18; e al libro di Rut 4,18-22 , nella sua espressione iniziale *"Genealogia"* (libro della Genesi), ci richiama al primo libro della Bibbia, e ci dice che il Vangelo è, in definitiva, il racconto della "nuova" Creazione! Anche l'Evangelista Giovanni, si pone sulla stessa linea, dando inizio al suo Vangelo, con le parole: "In principio", prese direttamente dal libro della Genesi 1,1. Gesù, figlio di Davide, porta a compimento le promesse che Dio aveva fatto per mezzo dei Profeti (2Sam 7, 1ss; Is 7, 14ss). In questo "elenco Genealogico", viene messa in evidenza la continuità, tra la storia di Israele, e la Missione di Gesù, preparandoci, così, a comprendere il grande insegnamento del Vangelo: la Chiesa fondata da Gesù (Mt 16, 18), è il vero Israele di Dio, l'erede di tutte le sue promesse. Al versetto 16, poi, notiamo, come l'elenco dell'albero genealogico, si spezza bruscamente, perché, anziché leggere: "Giacobbe generò Giuseppe e Giuseppe generò Gesù"; leggiamo invece: "Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale fu generato (ovvero: direttamente da Dio!) Gesù, chiamato il Cristo". Il verbo "fu generato" (in greco: "eghènnethe"), esprime tutta l'azione di Dio, esplicitata subito dopo, al versetto 20: "Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo" (Mt 1, 20). Notiamo, inoltre, come Matteo attribuisce una grande importanza al numero 14. Questo numero, è la somma dei valori numerici delle tre lettere dell'alfabeto ebraico, che formano il nome di Davide (Daleth, Waw, Daleth = 4 + 6 + 4), che moltiplicato per 3 (cifra simbolica, che esprime la realtà dell'uomo nel suo essere, nella sua continuità), dove l'evangelista pone in tal modo l'accento su Davide, e sulla continuità della sua discendenza...! Argomento che svilupperà nel brano seguente. Pertanto, ci sia di grande insegnamento l'agire del Signore: Come Lui non è legato alla storia dei "grandi della Terra, ma ha scelto la vicenda di un piccolo e sperduto popolo del Medio Oriente, così riempie di salvezza anche la nostra piccola storia, la nostra quotidianità! Non aspetta i grandi eventi o le espressioni eclatanti..., ricordiamocelo bene, in questo Santo Natale. Auguro a tutti di cuore, un buon cammino verso Betlemme.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 17/12/2024
Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.
Copyright © 2008 - 2025 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions
Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it