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Mandatoriccio (Cosenza) - Gli "uomini del mondo" non riconoscono gli "uomini di Dio"


di DON MICHELE ROMANO - Scendendo dal Monte Tàbor, dove i discepoli avevano vissuto, l'estasiante momento della Trasfigurazione, partecipando, anche se brevemente, del mistero della Gloria di Dio, restano sorpresi dell'incredulità dei Giudei, e si chiedono: "Perché i farisei insistono tanto sul fatto che prima deve venire Elia, sulla base di quanto preannunciato dal Profeta Malachia?" (Ml 3, 23). Essi ancora, purtroppo, non comprendono che il Messia, è già venuto! La preparazione di Elia, è già realizzata: "Ma io vi dico: Elia è già venuto" (v 12). È il Battista che ne ha preparato il cammino, ma gli uomini non riconoscono la divinità di Cristo. Occorrono "cuore" e "sguardo nuovi", per poterlo "riconoscere!". 
Abbiamo bisogno tutti, di scoprire l'intenso Amore, che Dio ha per ciascuno di noi, e solo con la sua Grazia e la nostra fede in Lui, riusciremo a superare le immancabili difficoltà, diffamazioni e persecuzioni, che si presenteranno sul nostro cammino.
È soprattutto nelle difficoltà, che Gesù ci sostiene e ci incoraggia ad andare avanti. Il mistero della sofferenza, come Gesù stesso ci dimostrerà, è intimamente connesso a quello dell'amore, della Gloria futura, e della Vita eterna (Del resto, la radice del verbo "Amare", è proprio "Soffrire"). Il monito del Vangelo di oggi (Mt 17, 10-13), è rivolto a tutti noi, che spesso siamo così distratti e disattenti ai tanti "passaggi", che il Signore ci fa giungere tramite i suoi "profeti", di ogni tempo e di ogni luogo, attraverso i quali ci invita a saperlo "riconoscere" nei nostri fratelli, soprattutto se poveri ed emarginati. Un giorno, anche noi potremmo incappare nel rimprovero di Gesù: "Sono venuto, e non mi avete riconosciuto!" Sant'Agostino, soleva ripetere: "Ho paura del Signore che passa..."! E lui era un Santo!
E noi? Ancor di più, perché vittime oggi, soprattutto, di imperdonabili distrazioni, che il mondo ci propina, a discapito della nostra Salvezza eterna! Dio parla, e "ci parla in molti modi", dice l'autore della Lettera agli Ebrei (Eb 1,1), media la sua "voce", con gli eventi della storia e della quotidianità, e da noi, attende risposte di gratitudine e di libera adesione alla sua volontà. Anche in questo tempo di Avvento, ed in particolar modo nel Santo Natale, ci parlerà ancora..., ma  chiediamoci: Siamo pronti ad offrire a Lui, una risposta generosa e riconoscente? Certo, come Elia, non ebbe modo di riconoscere la presenza di Dio sull'Oreb: nè nel vento impetuoso, nè nel fuoco, e nè nel terremoto, ma, riconobbe la sua voce, in una brezza dolce e silenziosa (paragonabile allo "Zeffiro" estivo!), così anche noi, siamo invitati a "riconoscere", la potenza di Dio, che si manifesta ancora oggi, nell'umiltà e nella semplicità del suo Natale! Ci aiuti in questo, la Vergine Madre, conducendoci, come i Pastori, umili e gioiosi, all'abbraccio col Dio-Bambino! Auguri, a voi tutti, di un sereno prosieguo, del cammino di Avvento.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 14/12/2024

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Cosenza, 14/12/2024
di Redazione

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