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di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Mt 11, 28-30), le parole di Gesù risuonano in maniera assai intima e vicina! Abbiamo consapevolezza di vivere in un mondo, in cui tutti soffriamo un enorme pressione psicologica; infatti siamo tutti "oppressi", da molteplici impegni: tanti progetti, obiettivi senza vederne convincenti risultati, che spesso arrivano a toglierci anche la pace interiore. E quando ci sentiamo così "stanchi", ed andiamo in cerca di un sollievo, ecco che Gesù, ci offre la sua amorevole comprensione: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro" (v 28). Tante volte il nostro "egocentrismo", ci fa brutti scherzi, perché non riusciamo ad essere buoni come vorremmo, perché, l'unica cosa che vogliamo in fondo, è quella di sentirci "amati". Il "giogo" della vita (ossia: metterci al seguito di Gesù!), non ci esime, tuttavia, da sofferenze e persecuzioni, ma, certamente, non ci opprime: "Il mio giogo, infatti è dolce e il mio peso leggero" (v 30). Sant'Agostino paragona il peso del giogo di Cristo, al peso delle ali per gli uccelli: "Se gli uccelli hanno il peso delle ali, si alzano in volo; diversamente rimarranno a terra"! Le nostre "ali", dovranno essere la "mitezza e l'umiltà" di Gesù, così ogni persecuzione sarà illuminata dalla "Speranza", ossia, acquisterà un significato di Salvezza. In Cristo, sappiamo che la sua stessa "fine", fu l'inizio di una dimensione migliore: la sua "Risurrezione!" Gesù dà a tutti questa possibilità, apre a tutti il suo Cuore, in particolare a chi sente maggiormente il peso della vita. A volte, si ha paura di seguirlo temendo che possa chiederci troppo..., Eppure ci ha garantito la sua vicinanza e il suo sollievo, affermando proprio, che il suo gioco è dolce e leggero! Possiamo rispondere a questo suo caloroso invito: "Venite..., imparate da me" (v 29), tutte le volte che nelle nostre angosce, lo accogliamo: nella santa Eucaristia, o lo Ascoltiamo, leggiamo la sua Parola, che diventerà "rugiada" luminosa, capace di darci sostegno nel nostro faticoso cammino quotidiano. Nel mentre gli insegnamenti degli Scribi e dei Farisei, erano fardelli pesanti e difficili da portare, che loro "ponevano sulle spalle della gente, ma essi non volevano muoverli neppure con un dito" (Mt 23, 4), producendo così allontanamento da Dio, e disperazione di potersi salvare; Al contrario, il carico di Gesù è "leggero", baluardo di una Religione vera e definitiva. Lui si presenta "mite ed umile di cuore" (v 29b): "Mite", significa il suo atteggiamento accogliente e misericordioso verso gli uomini; "Umile di cuore", indica il suo atteggiamento ubbidiente alla volontà del Padre.
Gesù non è un Maestro autoritario ed insensibile, il "giogo", a ben vedere, è "suo", perché per primo l'ha portato Lui, ed è "leggero", perché non contempla ordini assurdi ed impossibili. L'Evangelista Giovanni, ci ricorda che:
"I suoi comandamenti non sono gravosi" (1Gv 5, 3). Imitare Cristo, rimane l'obiettivo della nostra vita: conoscerlo concretamente, e far diventare il Vangelo, nostro metro di giudizio, per ciò che scegliamo e viviamo. Quale opportunità migliore, ci poteva offrire il Signore, in questo importante cammino di Avvento, che fare di questo Santo Natale, un tempo esclusivo da vivere con Lui, nel luogo più bello ed intimo che conosciamo: *il nostro cuore*! Auguro a tutti di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.