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Mandatoriccio (Cosenza) - Quando tutto ''crolla'', la nostra Liberazione è vicina!


di DON MICHELE ROMANO - Questa espressione di Gesù, nel Vangelo di oggi (Lc 21, 5-11), suscita, indubbiamente, anche la nostra meraviglia: "Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta" (v 6). È un vero antipodo, alla cultura del progresso dell'umanità, e alla sua inarrestabile evoluzione nel campo tecnico scientifico! Ma Gesù, ci avverte: "Badate di non lasciarvi ingannare" (v 8a). Infatti, il "Quando", e il "Dove", di quando accadrà tutto questo, è "Monopolio" di Dio: "Quando, però, a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo, né il Figlio, eccetto il Padre" (Mc 13, 32). Ed invece, quanti "falsi profeti" (a cominciare dai fuorvianti Testimoni di Geova, per finire ai mille chiromanti, maghi e veggenti), che tentano di beffarci, usurpando un potere che è esclusivo di Dio. In tal modo, non fanno altro che rifiutare di accettare, la precarietà e la limitazione, che sono proprio della nostra condizione umana. Per questo Gesù ci dice: "Non andate dietro a loro" (v 8c). L'intento primario dell'Evangelista, non è rispondere a chi lo interrogava  unicamente, circa la fine del Tempio (Anche perché essa, era già avvenuta, quando Luca scrive il suo Vangelo, nel 70 d.C. (C'è chi saggiamente ha scritto: "Sic transit gloria mundi!"), perché il suo vero intento è mostrare che non stiamo andando verso "la fine", bensì verso "il Fine": "Quando sentirete parlare di guerre e rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono accadere queste cose, ma non è subito "la fine" (v 9). Gesù, infatti, alla paura della fine del mondo e della stessa morte, ci offre l'alternativa di una vita guidata dalla fiducia nel Padre: "Il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati...!" (1Tm 2, 4a), in un atteggiamento di amore, che ha già vinto la morte! Per gli ascoltatori di Gesù, purtroppo, la distruzione del Tempio, significava proprio questo: la fine del mondo, e il ritorno del Figlio dell'uomo (Mt 24, 3-4). Ma in realtà  significa solo la fine di un mondo vecchio, e l'inizio di un mondo nuovo. Infatti, il Tempio dell'Antico Testamento, era considerato, misteriosamente, l'abitazione di Dio; ora con la sua distruzione, l'abbandona, perché non era più da considerare la sua dimora sulla terra. Sarà Gesù, che si identificherà con il "nuovo Tempio", dimora definitiva di Dio in mezzo agli uomini: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere" (Gv 2, 19). Chiara metàfora, della sua Morte e Risurrezione. Una distruzione che ci manifesterà l'ingresso, in una nuova era, di "Economia della Salvezza": "È venuta l'ora in cui né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre...! Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità" (Gv 4, 23). Non scoraggiamoci, dunque, e continuiamo a "costruire" il regno di Dio, là dove viviamo, con fede e semplicità, come se ogni giorno che viviamo, fosse l'unico, sempre con lo sguardo rivolto "in alto" ("Cercate le cose di lassù...", ci ammonisce San Paolo - Col 3, 1-2), verso quel Dio, che un giorno, "verrà a giudicare i vivi e i morti". Auguro a tutti, di cuore, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 26/11/2024

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