di DON MICHELE ROMANO - Come annunciato Domenica scorsa, oggi celebriamo la solennità di Cristo Gesù, Re dell'Universo, che conclude l'Anno Liturgico. Una Regalità, quella di Gesù, diversa da quella del mondo, che non mira a conquistare Territori, ma Cuori. Certo, non con la forza, ma per attrazione, e per far questo l'unico mezzo è la Parola: "La Verità vi renderà liberi" (Gv 8, 32). Innanzitutto, è interessante notare come, oggi, Gesù, nel Vangelo (Gv 18,33-37), alla prima domanda di Pilato: "Sei tu il re dei Giudei?" (v 33b) risponde con una contro domanda! Sarà solo alla domanda successiva: "Dunque tu sei re?" (v 37a), che Gesù risponde, perché sa di proclamare in questo momento, la sua piena Regalità, e non più solo per i Giudei, ma per tutti: "Tu lo dici: io sono re. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce" (v 37). Ci delinea, altresì, le caratteristiche del suo Regno: "Un Regno di verità, di amore, di giustizia, e di pace!" Oggi, viene chiesto anche a noi di riconoscere Gesù, quale Re, ma non secondo la prospettiva di questo mondo, basata su logiche di potere, di arroganza, e umiliante supremazia, bensì nella luce di una nuova prospettiva: "Regnare è servire" (canta il Gen Verde!). Anche a noi, oggi, Gesù, chiede di saperlo "riconoscere": Re dei Cuori, della Verità, di un Regno di Salvezza. Sperimentiamo nella nostra vita, il fascino di questa grande Verità: Solo Gesù, può dare senso alla nostra esistenza, diversamente rischiamo, ancora oggi, di "inchinarci" di fronte alla logica del mondo, di cedere di fronte alle lusinghe, che ci vengono proposte da una imperante logica materialista!
Molte volte, preferiamo trovare continui compromessi, annacquare il Vangelo, fino a perdere di vista il Signore e la sua volontà, fino ad arrivare, ahimè, tante volte, a preferire anche noi a Gesù, il "Barabba" di turno (Mt 27, 15ss). Già Domenica scorsa, ci chiedevamo: Durante il cammino di quest'Anno, abbiamo cercato di lasciarci amare dal Signore? Abbiamo cercato di conoscerlo di più, pur con tutte le nostre fatiche e resistenze? Credo che tutti noi lo abbiamo fatto, perché riconosciamo "quel fuoco d'amore che c'è dentro di noi" (Ger 20, 7-9), e ci conferma che Gesù è Verità, è Vita. Abbiamo compreso che la sua Parola, è molto diversa dalle parole di quanti, ogni giorno, pretendono di essere i nostri "Re". Solo Gesù, è il nostro vero Re e Signore! Riguardo, poi, alla sua Regalità, asserisce chiaramente: "Il mio Regno non è di questo mondo" (v 36). Sì, è vero, Signore, perché Tu, ti manifesti Re, solo quando sei perduto, incatenato davanti a Pilato (un pagano); Il tuo "Trono", è una Croce, su cui finalmente (e paradossalmente), campeggia la scritta che Tu sei "Re": I.N.R.I.(Iesus-Nazarenus-Rex-Iudeorum)Gesù Nazareno Re dei Giudei (Gv 19, 19-22). Del resto, lo aveva già proclamato il Salmista: "Il Signore regna dal legno" (Sal 96,10). La sua Regalità, si rivela come "Puro Amore", che splende ed illumina le piaghe del nostro corpo martoriato! Il discorso apocalittico di Gesù: "Convertitevi, il Regno di Dio è vicino" (Mc 1, 15), è un grande annuncio di speranza e di liberazione!
Il momento dell'incontro con Dio, alla fine della nostra vita, è certo, un pò come l'estate, quando fiorisce il fico (Mc 13, 28-29), ma nessuno lo conosce, se non il Padre (Mc 13, 32). A noi non resta che "vegliare", vivendo il presente con speranza, serenità, e impegno, superando ogni calcolo millenaristico e ogni previsione catastrofica, perché Dio, rimane sempre, l'unica nostra certezza! Con questa speranza nel cuore, giunga a voi tutti, l'augurio di una serena e santa domenica.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 24/11/2024
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