L’Iis Cariati con la dirigente Sara Giulia Aiello ha ospitato il prof. De Beni, psicoterapeuta, pedagogista, docente all’Istituto universitario Sophia. L’esimio ospite, nel momento formativo destinato ai docenti, ha affrontato il tema: “Pensare al tempo dell’intelligenza artificiale. Opportunità di sviluppo? Rischio di involuzione?”, mentre in seconda serata il tema rivolto ai genitori: “Educare…è coraggio di un incontro non lasciamo soli i nostri figli”.
Durante l’incontro con i docenti, svoltosi nell’aula magna del Liceo di Cariati, il prof. De Beni ha trattato l’attuale tematica delle nuove strategie educative supportate dall’intelligenza artificiale, sottolineando che questa non deve in alcun modo sostituire il ruolo e l’autorevolezza del docente. L’illustre cattedratico ha sostenuto, infatti, che non si possono certo ignorare le nuove tecnologie, che rappresentano utili strumenti per la ricerca e lo studio, ma bisogna utilizzarle con criterio tenendo conto di tutti gli scenari educativi possibili, senza farsi sostituire e senza perdere l’orientamento e il contatto autentico con la realtà della scuola.
Il prof. De Beni ha posto come esempio il navigatore gps che aiuta ad arrivare a destinazione, ma se l’utente non conosce il percorso reale sulla strada, sarà l’intelligenza artificiale a condurlo ed egli non sarà capace di orientarsi senza. Secondo De Beni, infatti, “l’educazione è impresa di ogni persona o istituzione che ha a cuore l’umanità”. Interessante e ricco di stimoli creativi anche il dibattito seguito con i docenti, ai quali il pedagogista ha raccomandato di non essere “multitasking” a tutti i costi, anche se i nuovi scenari del ruolo docente spesso richiedono questa modalità. L’essere umano ha risorse attentive limitate e occuparsi di due o più compiti simultaneamente può, in alcuni casi, compromettere la qualità della sua prestazione e produrre conseguenze negative sul benessere psicofisico, attraverso la produzione di alte quantità di cortisolo, noto come “l’ormone dello stress”. "Siate autentici, create alleanze educative" ha chiosato De Beni "l’educazione è un’impresa di ogni persona o istituzione che ha a cuore i destini dell’umanità. Si cammina lungo sentieri accidentati, si condividono sforzi, emozioni, incoraggiamenti. Ci vuole il coraggio di mettersi in cammino insieme, ma è uniti che si vince, intessendo giorno dopo giorno quelle buone relazioni che fanno crescere”.
L’accoglienza e l’ospitalità della Dirigente nella sede dell’istituto Alberghiero, unitamente alle Associazioni Capodanno in Paradiso O.d.F. e C.I.C. Cariati informazione e Cultura, partners nell’organizzazione del percorso formativo, hanno permesso la riuscita dell’evento. A fare da cornice sono stati anche i tavoli banditi per il ricco apericena di benvenuto curato dai Corsisti del Serale Alberghiero, con la guida eccellente dei loro docenti ed il supporto degli Assistenti Tecnici e dei Collaboratori scolastici.
Grazie alla spiccata sensibilità e alla professionalità della Dirigente Sara Giulia Aiello, sempre attenta a promuovere interventi che assicurino la qualità dei processi formativi con la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali, ed economiche del nostro territorio, l’incontro è stato un successo molto apprezzato dalle famiglie, parti attive della crescita delle future generazioni.
Confrontarsi con il Prof. De Beni sul “Voler essere Genitori” e non solo “Essere Genitori” è stata una vera opportunità per i presenti, ascoltare quali sono i rischi a cui si corre rispetto a nuove responsabilità educative ha fatto comprendere come sia necessario fare rete, riflettere, dialogare e ritrovarsi sul come fare, oltre che sul cosa fare. Si è giunti alla consapevolezza che occorre formarsi, che richiede di fermarsi, di riflettere, di dialogare tra genitori, di farsi coraggio insieme, per aiutare i giovani nella loro crescita e nella loro autonomia.
Per il prof. De Beni, come genitori, ci troviamo di fronte a nuove responsabilità educative che una volta richiedevano altri modi, altre strategie, ci troviamo di fronte a nuovi problemi, nuove difficoltà rispetto al passato, tutto si muove troppo velocemente per essere afferrato e digerito, ma non possiamo permetterci di lasciare i nostri giovani in balìa di loro stessi, dei social media, di gruppi che li portano da altra parte rispetto a quello che noi sogniamo per la loro vita. I Ragazzi di oggi hanno certamente più stimoli e più opportunità, ma i ragazzi di oggi hanno anche la necessità di uscire dall’isolamento, si sentono tremendamente soli, faticano nella relazione con il mondo reale, con i propri coetanei, soprattutto faticano nel mettersi in relazione con la loro interiorità. Ma come noi adulti abbiamo sempre bisogno di dare e ricevere fiducia da chi ci sta vicino, anche i nostri ragazzi, nonostante crescano troppo in fretta, cercano i nostri sguardi, hanno bisogno dei nostri abbracci, anche se sembrano sfuggirci o mettersi contro di noi.
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