di DON MICHELE ROMANO - Oggi, nel Vangelo (Lc 19, 45-48), Gesù compie, con grande veemenza, un gesto profetico: "Si mise a scacciare quelli che vendevano, nel Tempio" (v 45), realizzando così un'azione simbolica, ed annunciando, secondo gli appelli profetici di Geremia ed Isaia, che il suo Tempio si chiamerà "Casa di Preghiera per tutti", mentre stranieri e Donne ne erano esclusi, (Is 56,7), e che la nuova relazione Cultuale verso il Padre, dovrà essere "in spirito e verità" (Gv 4, 24). Certo, il gesto che compie Gesù, ci indica anche il rispetto che dobbiamo avere per ogni luogo di Culto, ma assume, altresì, l'aspetto di un rito di Purificazione e di Profezia. Lui parte dal Tempio dell'Antica Alleanza, per arrivare sull'Altare della Croce, dove inaugurerà la Nuova ed Eterna Alleanza ("Novo Cedat Ritui", diceva San Tommaso d'Aquino), quel Nuovo Patto, già preannunciato da Geremia: La Legge non più scritta su Tavole di pietra, ma nei Tabernacoli del nostro cuore (che è sempre la stanza più intima, del nostro "Castello Interiore", dirà Santa Teresa), "Sacrario" del nostro incontro col Signore, per rinnovare quell'Amore, che Gesù ci ha donato nella sua Morte e Risurrezione. Gesù è "l'Agnello immolato, offerto per noi una volta per tutte" (Eb 7, 27), che ci chiede di centrare oggi il nostro Culto, nella Preghiera e nell'Ascolto della sua Parola. Ecco, allora, l'importanza di purificare anche il nostro Cuore (Nuovo "Tempio dello Spirito Santo"), rendendolo libero e degno di così grande Dono, scacciando ogni pensiero, e pre-occupazioni dannose! C'è da chiedersi: Ma oggi, le nostre Chiese, sono davvero case di Preghiera, o veri covi di ladri?
Ossia, luoghi di arricchimento, di protagonismo, di dominio elitario sugli altri, o sono luoghi di incontro e di conciliazione, dove si condividono la Fede e i Sacramenti? Tuttavia, permane sempre, anche per la Chiesa, il pericolo di diventare un covo di ladri, sempre alla ricerca del turpe guadagno: "Pascete il gregge di Dio che vi ha affidato..., non per vergognoso interesse" (1Pt 5, 2b). La povertà e la gratuità, sono le due condizioni indispensabili, che Gesù ha posto, per l'annuncio del Vangelo: "Disse loro: Non prendete nulla...(Lc 9, 3a).
La Salvezza, infatti, è un Dono gratuito di Dio, al quale dobbiamo corrispondere con un amore filiale e gratuito! Il peccato più grave sarebbe quello di pensare di poter "comprare" il suo Amore (Sarebbe, come trattarlo da prostituta!). Gesù ci ha detto, senza mezzi termini: :Nessun servitore può servire due padroni" (Lc 16, 13). Dio e mammona (la Ricchezza!), sono inconciliabili tra loro, proprio come la Vita e la Morte! Rimane un'ultima domanda da farci: E se Gesù apparisse oggi, ed entrasse in una delle nostre Chiese, cosa direbbe e farebbe? Qui è d'obbligo un serio "esame di coscienza", dove ognuno può immaginare una risposta, che sì, rimarrà sconosciuta a tutti noi, ma non certo a Dio! Vi auguro di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.
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