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Mandatoriccio (Cosenza) - Il pianto di Gesù ci parla della tenerezza di Dio!


di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Lc 19, 41-44), ci presenta Gesù che "piange" sulle tragiche conseguenze della Città Santa, di Gerusalemme, che non ha saputo "riconoscere" la presenza del suo Salvatore: "Non lasceranno in te pietra su pietra...!"(v 44b). Si avvera, così, in Gesù, quanto Dio aveva predetto a Geremia, nell'Antico Testamento: "Tu riferirai questa parola: "I miei occhi grondano lacrime notte giorno, senza cessare, perché da grandi calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale" (Ger 14, 17). Solo in altri due passi del Nuovo Testamento, vediamo Gesù in lacrime: 1)- "Piange" per la morte del caro Amico Lazzaro (Gv 11, 35), dimostrandoci così, che Dio è davvero l'Amico dell'uomo, e che prova un Amore viscerale per ciascuno di noi;
2)- Ed ancora, le sue lacrime versate, quando "piange" (sudando anche "Sangue!") per la sua Crocifissione: "Con forti grida e lacrime", ci  dirà l'autore di Eb 5,7 . La compassione di Gesù, oggi, non è ascrivibile ai soli abitanti di Gerusalemme, metàfora: sia del Popolo eletto, e della stessa Chiesa (oggi!), ma è anticipazione di ciò che attende tutti quelli che, si ritengono cristiani, ma che fino al suo ritorno nella Gloria, non sono riusciti a "riconoscerlo" e ad apprezzarne i Doni, in primis: la Salvezza, che Lui è venuto a portare. Il Signore "piange" sulla nostra colpevole "cecità", e le lacrime di Cristo ci manifestano tutta la sua "impotenza"! Sì, perché Dio ci salva con la potenza dell'Amore, che lo porterà ad abbracciare la Croce. Sì, perché Lui preferisce piangere, piuttosto che togliere ad ogni uomo la sua libertà! Per questo, siamo chiamati alla vigilanza operosa, scegliendo di non restare insensibili ai suoi appelli, per dare valore a quelle lacrime: Profezia di un sangue, che da lì a poco sarà versato, proprio per obbedire al Padre, perché possa rinascere un'umanità nuova, capace di "riconoscimento" e di accoglienza!
Ma, chiediamoci: quand'è che uno piange? La risposta vera, è una sola: Quanto ama!
Le lacrime diventano così, l'Amore trasformato in Dolore! Quel dolore che ha provato Gesù, per aver constatato il suo fallimento, rispetto alle attese; Per l'infrangersi di un sogno, di chi ha dato tutto, senza riuscire nel suo intento! Penso che anche oggi, nel nostro mondo, Dio continui il suo "pianto", per tutta l'indifferenza verso di Lui, anche dopo due millenni di Evangelizzazione; Per quanti, accecati da un materialismo bieco, non sono capaci di lettura "altra" della vita; Per quanti nella loro autosufficienza e mania di protagonismo, hanno imboccato vicoli ciechi e strade senza uscita! Quante volte, ancora oggi, come Chiesa, ci "chiudiamo" alla Parola di Dio, rifiutando il suo invito alla Salvezza (con tutte le sue gravi conseguenze!): "Sono un popolo insensato e in essi non c'è intelligenza: se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine (Dt 32, 28-29);
"Tu mi hai respinto, dice il Signore, mi hai voltato le spalle..." (Ger 15, 6a). Ecco perché Gesù, sensibile alle nostre lacrime, un giorno dirà alle Donne che piangevano per Lui, sulla Via del Calvario: "Donne, piangete su voi stesse e sui vostri figli" (Lc 23, 28). Solo così, i nostri occhi torneranno a risplendere, e le nostre resistenze si "scioglieranno"! Per tutto questo, "Perdonaci Signore, per la nostra colpevole indifferenza!"
Auguro a tutti, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 21/11/2024

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