di DON MICHELE ROMANO - Domenica prossima, si concluderà l'anno liturgico, con la Solennità di Cristo Re dell'Universo! Nella Parabola del Vangelo di oggi (Lc 19, 11-28) non è difficile ravvisare in questo "uomo di nobile famiflia", che parte in un paese lontano, per ricevere il titolo di Re, lo stesso Cristo Signore, che ci affida il dono più grande: il Vangelo da annunciare a tutti, facendo tesoro di tutte quelle belle "qualità": Mine, o Monete, o Talenti..., come vogliamo chiamarle, che Lui ci ha dato, per tale Missione. Dio, sicuramente, non usa certo i parametri della meritocrazia, ma ci dona con gioia i Talenti, per valorizzare ciò che ognuno di noi è, e perché possiamo perseverare nella fedeltà e nella "vigilanza!" Già il peccato, è stato un grido blasfemo che abbiamo elevato contro di Lui: "Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi" (v 14b), una infedeltà assurda che comprime la fede, in un arido senso del dovere per un Dio, che ha tanto mostrato di amarci "sino alla fine". Assurda perciò l'idea di tanti, che lo considerano un Dio "severo"! Tutt'altro! È un Dio che ama la Vita, fino a condividere la nostra umanità e la nostra stessa morte (e di Croce!). Con intelligenza e volontà, dobbiamo saper ricambiare questo suo Amore, facendo fruttificare i "doni" che ci ha consegnati. Non possiamo accampare "scuse" con Lui (che è "Serio!"), assecondando la pigrizia e la mancanza di produttività: "Siate freddi o caldi..., i mediocri, i tiepidi, sto per vomitarli dalla mia bocca" (Ap 3, 16). Siamo tutti chiamati alla Santità, fosse anche con una sola moneta, perché "Dio non guarda ciò che guarda l'uomo!" Quanti Santi (Anche "anonimi"), anche se non particolarmente dotati: non ricchi, non protagonisti, non colti, ecc., sono stati lodati e premiati dal Signore, per aver saputo attendere con Amore la sua "Venuta definitiva" (detta la "Parusìa"). Il Cristiano "maturo", vive il "già" della Terra, con grande fiducia e serenità: la sua vita non è ossessionata dalla curiosità malsana, di voler sapere a tutti i costi il momento del ritorno Glorioso del Signore, anche perché Lui, verrà sempre in un momento diverso da quello che possiamo pensare noi! Perciò ci dice: "Tenetevi pronti!" Infine, il cristiano consapevole, vive la dimensione del "Non ancora", valorizzando il tempo presente (Il "tempo del merito": la vita), perché la gioia e il piacere dell'incontro finale con Gesù, nel giudizio eterno, sarà tanto migliore, quanto maggiore sarà stato l'impegno profuso per la causa del suo Regno, su questa terra, quale risposta libera e responsabile al suo Amore misericordioso! Un augurio di cuore a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/11/2024
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