di DON MICHELE ROMANO - La pericope Evangelica di questa XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B (Mc 13, 24-32), ci invita a riflettere sulla fragilità e sull'importanza del Tempo, da valorizzare e vivere come Dono di Dio, in chiara prospettiva di Salvezza, per tutti noi sue creature! È vero, siamo ignari del nostro futuro, ma la nostra fede in Dio, che Gesù ci ha insegnato a chiamare "Abbà"-Padre, ci infonde fiducia perché, con quanto annunciato nel Vangelo: "In quei giorni..., il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte" (vv 24-25), non vuole spaventarci, bensì renderci più attenti e vigilanti. Come Chiesa, non possiamo essere "profeti di sventura", ma solo e sempre, annunciatore di speranza e di fiducia nella Misericordia di Dio. Non possiamo alimentare (peggio ancora "fondare"!), la nostra religiosità, su motivazioni dettate da angosce o fobie, perché solo Dio è la nostra unica certezza. Quanti ahimè, oggigiorno, ricorrono ancora a maghi, cartomanti, pseudo veggenti, oroscopi, quasi fossero "toccasani" e risolutori, delle nostre ansie e paure esistenziali. In tal modo, non facciamo altro, che dare credito a quanti sostengono che la Religione, è davvero: "L'Oppio dei Popoli". Al contrario, la nostra fede, è la "Via" che conduce alla Salvezza eterna, e l'annuncio della Buona Novella di Gesù, ne è la prova: "Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati..."
(1Tm 2, 4a). Ecco perché, corroborati da questa Speranza, mettiamo da parte ogni paura, perché Gesù ci ha salvati tutti, con la sua Morte e Risurrezione. Viviamo con più coerenza i valori in cui crediamo, perché occorrono "fatti", non "parole!" Solo quando ci troveremo alla presenza di Dio (e perciò viviamo sereni!) perché: "Riguardo a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo, né il Figlio (ovvero, neanche Gesù lo sa, anche se latore del Messaggio della nostra Salvezza; ebbene, questa notizia, non fa parte del messaggio di Rivelazione!), eccetto il Padre" (v 32), solo allora ci verrà chiesto conto della nostra "vigilanza", e su quali poli abbiamo orientato la nostra esistenza: Verso la Vita eterna (Allora c'è da chiedersi ogni giorno: "Oggi ho amato Dio? I fratelli, o solo il mio "Io" egoistico?), oppure: verso la Dannazione eterna, mettendo al primo posto le nostre "voglie" e "passioni", che rendono insopportabile la vita: a noi stessi, e agli altri! "Impariamo, (perciò) dal fico", sforzandoci anche noi di essere persone "nuove", ogni giorno, capaci, cioè, di mettere la nostra vita nelle mani di Dio! Allora sì, potranno anche crollare tutti i nostri punti di riferimento: il sole, la luna, le stelle, le potenze dei cieli, ma nessuno potrà mai strapparci dal cuore: la Speranza, anzi la certezza che Dio, nostro Padre, ci ama e vuole la nostra eterna Salvezza! Con questa certezza, Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa domenica.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 17/11/2024
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