di DON MICHELE ROMANO - Il Vangelo di oggi (Lc 16, 1-8) ci riferisce di un episodio, dai risvolti sorprendenti (se non paradossali!). Il testo del Vangelo dice: "Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza" (v 8a). Qui, certamente, non siamo di fronte: Nè ad un elogio alla frode, o all'essere ingiusti nelle relazioni tra noi, e con Dio! Quel che Gesù vuole insegnarci, è l'abilità nel districarci nelle vicende di questo mondo, un maggiore impegno da parte dei "Figli della Luce", per aderire al Regno di Dio: "I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce"
(v 8b). I tempi, purtroppo, ahimè, non sono cambiati: oggi come al tempo di Gesù, constatiamo: corruzione, arricchimenti illeciti, falsificazioni di documenti, ecc.! Ci chiediamo: I nostri interessi, riguardano il Regno di Dio e la sua Giustizia? Sappiamo far valere tutta la nostra astuzia, mettendo in campo la nostra intelligenza, per farlo crescere? Quali interessi coltiviamo? O pensiamo, con la nostra mediocrità, di ingannare a Dio? Gesù ci ripete: "Lì dov'è il tuo tesoro, ci sarà anche il tuo cuore" (Mt 6, 21). Cosa costituisce "tesoro" nella nostra vita? Ogni giorno siamo combattuti, nel fare una scelta tra onestà ed ingiustizia, fedeltà ed infedeltà, tra bene e male...! Dobbiamo deciderci, non possiamo restare inermi, nella nostra mediocrità e falsità, dobbiamo saper essere intraprendenti nel bene, tirare fuori quella "santa astuzia", tipica dei figli della luce. Imparare, cioè da quest'uomo disonesto del racconto Evangelico, sapendo prendere decisioni, alla luce della mèta che ognuno di noi si prefigge. La chiamata al rendiconto, è la morte! Occorre quindi capire, che ogni nostro bene, la vita "in primis", sono un dono di Dio da condividere con i fratelli. Non vivacchiando alla giornata, ma operando con determinazione e coraggio, magari con lo sguardo proteso al futuro, per essere trovati pronti, in vista del rendiconto finale. Non possiamo correre il rischio di comportarci come l'amministratore ladro, che fa dipendere la sua vita, da ciò che ha! Il grande Paul Claudel, diceva: "La prua della nostra nave, è la conoscenza, che ci dirige verso l'eternità". L'intelligenza ci insegna a non fermarci, di fronte alle immancabili difficoltà, ma a guardare avanti, anche con il buon uso dei beni terreni: "Procuratevi amici con la iniqua ricchezza (v 9).Sarà proprio questa attenzione "ai segni dello Spirito", ad attivare la nostra creatività, favorendo quella scaltrezza a cui ci richiama Gesù, che se arricchita dalla Sapienza Cristiana, e sostenuta da una intelligenza aperta alla fede, che farà di ognuno di noi, un candidato al Regno di Dio. Auguro a tutti di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 08/11/2024
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