di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di oggi (Lc 14, 15-24), contiene la Parabola del "Banchetto di nozze", (chiamata anche, della "Gran cena"), che l'Evangelista Luca ci presenta, nel contesto dei banchetti conviviali di Gesù, con i peccatori e i pubblicani, banchetti nei quali Egli accoglieva anche poveri ed emarginati, per cui tutta la Parabola è da intendere come un'apologia dell'operare di Gesù: Il Regno di Dio, inaugurato nella sua Missione, doveva essere annunciato, soprattutto, ai poveri e ai peccatori. Come per le altre, anche questa Parabola, è rivolta ai critici e ai nemici di Gesù, che hanno rifiutato (inventando "mille scuse": il campo, i buoi, le nozze, ecc...!), ed hanno, in tal modo, disertato l'invito, ad entrare nel Regno di Dio, per cui l'invito, rivolto inizialmente agli Israeliti, quale "Popolo eletto", alla fine, chiaramente, è rivolto ai Pagani! E qui, la Parabola, assume un grande significato escatologico ed allegorico: il gran Re è Dio; il Banchetto indica il suo Regno, nelle nozze eterne; il Figlio designa Gesù! Poi, c'è una seconda parte della Parabola (vv 11-14), che probabilmente sarà stata una composizione aggiunta dall' Evangelista, a scopo parenetico (A. Poppi). In fondo, questa Parabola, è indirizzata oggi, a tutta la comunità Cristiana: tutti chiamati da Dio personalmente alla fede e al banchetto del Regno. Ma, chiediamoci: Noi siamo pronti ad accogliere il suo reiterato invito, o invece poniamo le tante ragioni personali, per non ascoltarlo? Per ben due volte, il Re, che ha preparato questo sontuoso Banchetto per suo Figlio, ripete l'invito, ma gli invitati, anziché sentirsi onorati, ne restano indifferenti. Ed ecco il rifiuto: le nozze vengono disertate dagli "eletti", offesi da quell'invito così insistente, per cui insultano gli inviati, li cacciano fuori, li perseguitano, fino ad ucciderne alcuni. Ma Dio, paziente e misericordioso, invia una terza volta i suoi servi, a rinnovare l'invito, ma stavolta, l'ordine dato ai servi, è specifico: andate lungo le strade, ai crocicchi, dove stazionavano i pellegrini, i mendicanti, gli "scarti", che Luca precisa essere: le quattro categorie dello "scarto" umano e sociale di allora: "poveri, storpi, ciechi, e zoppi" (v 21). Visto che gli "eletti" (Israele), si sono dimostrati indegni, di così "Maestoso Banchetto", ora entrano pure tutti gli altri nella sala: "Buoni e Cattivi", resi tutti "degni", dalla Misericordia di Dio! Questo messaggio, della Parabola di oggi, diventa così metàfora della Missione della Chiesa, presso "le genti": presso i pagani, coloro, cioè, che finora non erano stati nè eletti, né chiamati da Dio, da Abramo, fino all'ora della "pienezza", che si è realizzata con la venuta di Cristo in mezzo a noi: "Prostitute e pubblicani, precedono nel Regno, i (cosiddetti!") uomini religiosi e osservanti" (Mt 21, 31). Questa Parabola, che si muove tra dono e responsabilità, ci svela una verità che, forse, non sempre sappiamo comprendere: la grazia di Dio è il dono per eccellenza, ma il suo valore, è accoglierla liberamente e per amore. Auguro, pertanto, a tutti, di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 05/11/2024
Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.
Copyright © 2008 - 2024 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions
Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it