di DON MICHELE ROMANO - La pagina del Vangelo di oggi (Lc 6, 12-19), è introdotta e caratterizzata, da un'intera notte di Preghiera di Gesù, in solitudine, davanti a Dio, suo Padre: "Egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio" (v 12). Al mattino, Gesù, in piena comunione col Padre, e sempre in totale abbandono alla sua volontà (cfr Gv 5, 30: "Non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato"), fa la scelta dei "Dodici": "Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli" ("Mandati", abilitati ad una Missione"!- v 13). Il numero 12, nella Bibbia, è simbolo di "pienezza"; infatti, richiama il numero dei figli di Giacobbe, quello delle tribù di Israele, e anche quello dei Patriarchi dell'Antico Testamento. Viene così a delinearsi, con questa scelta di Gesù, la nascita del "nuovo" popolo di Dio! Ciò non vuol dire assolutamente, che queste scelte fatte dal Figlio, in comunione col Padre, chiamando i Dodici e i loro successori, lungo i secoli, saranno le "migliori", secondo la nostra logica umana. La struttura della Chiesa, purtroppo, è "zoppicante" fin dall'inizio: vedi Pietro col rinnegamento, e Giuda col tradimento, che ne sono le figure emblematiche. Non si tratta certamente, di uno spiacevole "imprevisto", no ! Dio ha scelto persone diverse: per cultura, e temperamento, alcuni del tutto impreparati, altri abituati più al lavoro manuale che alla predicazione. Gesù mette insieme: pescatori con pubblicani, atei con credenti zelanti, progressisti con conservatori (diremmo noi oggi!). Ma tutto fa parte del progetto di Salvezza di Dio! Già di suo, la Chiesa, per definizione, è definita: una "Casta Mèretrix", ma, ciononostante, Dio ha voluto affidarla agli uomini (peccatori), anche perché, se avesse voluto una Chiesa "perfetta", ma certamente, l'avrebbe affidata agli Angeli, non certo agli uomini! Ma si sa: Un malato, lo capisce meglio, un altro malato! Credere, tuttavia, che la Chiesa è di origine Apostolica, equivale a riconoscere che tutti i discepoli vanno a Cristo, attraverso la sua "materna" mediazione. Siamo tutti chiamati, come discepoli, a proporre al nostro mondo, rissoso ed inquieto, proprio perché scristianizzato, una vita nuova, un modo "altro" e "alto" di vivere, senza cedere alle tentazioni del demonio. Da qui l'importanza dell'ascolto della parola di Dio, in piena connessione con la guarigione: "Erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie (v 18); connessione che, ahimè, come ci ricorda il Deuteronomio, c'è anche tra: la disobbedienza alla parola di Dio e la morte: "Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione...!"
(Dt 11, 26). Da notare, infine, come Luca collochi questo discorso, in maniera diversa da come fa Matteo! Mentre Matteo, col discorso della "montagna" (cc 5-7), richiama il Sinai e il Popolo "eletto" (AT), Luca annota che, tale discorso, Gesù lo fa in un luogo "pianeggiante": "Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante" (v 17a), non solo alla presenza degli Apostoli, ma anche di una "gran folla di suoi discepoli e un gran moltitudine di gente di tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e Sidone...!"(v 17b).Qui appare chiara, l'intenzione dell'Evangelista: il messaggio di Gesù, non è solo diretto al Popolo eletto, ma è per tutti, e questo caratterizza l'idea madre del suo progetto: "L'Universalismo Salvifico!" Come Chiesa, siamo tutti nel cuore di Dio: una comunità di Uomini e Donne, diversi in tutto, ma uniti dalla passione per il Signore! Non ci siamo "scelti", è il Signore che ci ha chiamati, e se per Lui i nostri difetti, non sono un limite, impariamo ad essere più fiduciosi ed impegnati in una Chiesa, che sia sempre più rispondente al progetto di Dio! Auguro a tutti, di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 28/10/2024
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