di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di oggi (Lc 13, 1-9), accorpa due parti distinte tra loro: Nella prima, vediamo Gesù interrogato circa due fatti di cronaca nera; nella seconda parte abbiamo una parabola, che esprime l'azione paziente del Vignaiolo, che cerca di salvare, con il suo lavoro, un albero di fichi, che non dà frutti: "Padrone, lascialo ancora quest'anno..., vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se nò, lo taglierai" (v 8). Riferiscono nella prima parte, di un episodio che era accaduto al Tempio (di cui però non abbiamo nessun riferimento storico!): sarà stato forse l'inizio di una sommossa o di una lite, per cui i soldati che vigilavano, erano intervenuti e avevano ucciso quei Galilei.
Il secondo episodio cui Gesù si riferisce, è la caduta di una torre, probabilmente di un acquedotto, che portava l'acqua. Nel crollo, erano rimaste uccise 18 persone. Gesù, che ben conosceva i modelli interpretativi abituali della gente, chiede: "Ma voi credete che fossero più colpevoli queste persone uccise..., o morte nell'incidente? (vv 2-4). No, risponde Gesù: "Non sono più colpevoli, però dovete convertirvi tutti di fronte a questi eventi, che sono sempre e comunque, da attribuire alla negligenza umana: vedi l'eventuale imperizia del progettista, o la superficialità dei costruttori, ma mai attribuire tutto questo a Dio! Purtroppo, questo modo di pensare è comune anche a noi, oggi. Quante volte diciamo: "Dio ci punisce per i nostri peccati!" Oppure: "Cosa ho fatto di male per meritare tutto questo?" Dio, ahimè, non punisce i peccati, con le malattie o le disgrazie! Un giorno, di fronte a una persona cieca, i discepoli chiesero a Gesù: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?" (Gv 9, 2). "Né lui, né i suoi genitori", risponde Gesù, e lo guarisce! Dio è misericordia ed è forza di vita, che investe di amore misericordioso, proprio chi ha peccato, e lo fa sempre gratuitamente! Purtroppo, tutto ciò che ci accade, non è mai frutto di casualità! Le stesse dinamiche, che noi soliamo chiamare "coincidenze", in un linguaggio Cristiano più consapevole, sarebbe meglio definirle "Dio- Incidenze", proprio perché, sono il manifestarsi, l'incedere di Dio nella nostra vita, che contiene sempre (anche se a noi spesso sfugge!), un intento Salvifico! Anche davanti agli eventi tristi, difficili da comprendere, non scarichiamo mai, addosso a Dio, colpe che non ha, ma viviamo il tutto come opportunità di riflessione e di conversione. È questa la vera saggezza Evangelica: "Saper discernere nella nostra vita, il linguaggio dei "segni" di Dio, quale occasione per portare più frutti! Ogni imprevisto, consideriamolo "concime", che ci aiuta ad andare all'essenziale! Una cosa è certa: "Io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo" (ripetuto, per ben due volte!). I fatti che ci accadono, allora, leggiamoli sotto la luce di questi "segni", da interpretare, mòniti per il futuro, ed invito alla vera conversione! La soluzione più semplice, ma anche la sentenza più drastica, per un fico che "sfrutta inutilmente la terra", è sicuramente: "Taglialo, dunque!" È facile sentenziare per la nostra società "perbene", del resto anche Gesù ha subìto la stessa sentenza, allorquando i poteri forti ed avversi, si sono accordati: Giudei e Romani, religiosi e politici, capi e popolo, ed è stato eliminato ("Tagliato!"). La vera conversione, ci chiede di aver pazienza: zappare e concimare, dissodare la durezza del nostro cuore, mettere a frutto i nostri Talenti, ed il nostro sudore. Con passione, "concimare" anche la nostra storia personale, arricchendola con il concime più idoneo: La Sapienza del Vangelo! Con l'augurio per tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 26/10/2024
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