di DON MICHELE ROMANO - Nel brano Evangelico di stamane (Lc 11, 29-32), Gesù definisce la generazione dei suoi contemporanei: "generazione malvagia" (v 29a), perché chiede ancora "segni", invece di convertirsi all'annuncio della sua Parola. Ma tutto ciò, è da ricondurre alla mancanza di fede, che induce a cercare sempre "segni" e "prodigi straordinari", si vorrebbe un Dio che dà spettacolo di potenza e di onnipotenza, secondo i criteri e la logica umana. Ma Gesù si rifiuta di dare segni ulteriori, se non il segno di Giona, perché solo Lui, Gesù, sarà il segno più visibile della Misericordia di Dio per tutti noi: più di Giona, più di Salomone, e più del Tempio! Invece di chiedere "segni", bisogna che ci convertiamo all'annuncio della sua Morte e Risurrezione, perché se la fede è obbedienza a Dio, il contrario della fede, è pretendere che Dio obbedisca a noi! Che assurdità! Questo col Signore sarebbe un rapporto di "ricatto", chiedendo sempre prove nuove e più grandi, e non più un rapporto di fiducia! Dio non costringe mai nessuno a credere, è sempre rispettoso della nostra libertà. Tutti i "segni", che Dio concede in Gesù, si riassumono nel segno di Giona: Egli fu segno di un Dio misericordioso e clemente, di amore grande, che si lascia impietosire: "So che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato" (Gio 4, 2b). Gesù, poi, è il Maestro di Sapienza per eccellenza, al quale tutti i credenti possono rivolgersi, sicuri di trovare in Lui, maggior conforto di quanto ne ebbe la Regina di Saba, nell'ascoltare i responsi di Salomone. Eppure, paradossalmente, sono proprio i lontani, i pagani, gli stranieri, come questa Regina, ad accogliere con entusiasmo la sua Parola: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza..., superi la fama che io ne ho udita" (1Re 10, 6-7). Stiamo attenti anche noi, a non opporre: Resistenza, giustificazioni, o attendismi, che ci impediscono di ascoltare chi ci invita alla conversione, sentendoci addirittura migliori di tanti che, magari, ancora sono lontani dall'aver ricevuto l'annuncio di Salvezza. Forse è il caso di dire: "basta ricercare segni", ma ascoltiamo i Profeti, le tante persone sagge che parlano a noi, con la testimonianza della loro vita! Se Gesù ha definito "malvagia", la sua generazione, perché continuamente chiedevano segni, anche noi dobbiamo stare attenti a non commettere gli stessi errori! Quanti fra i cattolici, ancora oggi, continuano a correre dietro a (presunte) apparizioni, e chiedono sempre "segni", perché forse stanchi e annoiati, davanti all'Annuncio millenario della Chiesa! Ma sia ben chiaro, carissimi, di fronte a noi, restii nel convertirci, nel giorno del Giudizio, davanti al Tribunale di Dio, compariranno molti testimoni che, invece, hanno saputo accogliere i "segni" che invitano alla conversione, come: La Regina di Saba, gli abitanti di Nìnive, ecc., ed il motivo della condanna sarà chiaro: "Per ostinata incredulità". Anche oggi, per le "moderne Nìnive', Dio cerca ancora dei Messaggeri di penitenza, ed allora mi chiedo: So rendermi disponibile al Signore, per questo Annuncio da dare, con coraggio e credibilità? Auguro a ognuno di voi, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 14/10/2024
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