di DON MICHELE ROMANO - Dopo averci insegnato il Padre Nostro, Gesù, nel Vangelo di oggi (Lc 11, 5-13), ci insegna la virtù della "perseveranza" nella Preghiera, e ci offre una meravigliosa immagine di Dio, quale nostro Amico e Padre, che sempre ci ascolta: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (v 9). Tuttavia, la nostra preghiera, richiede dovuti atteggiamenti: il primo, è la costanza, la perseveranza, appunto: mai scoraggiarsi, anche quando abbiamo l'impressione che Dio non risponda subito. Così è stato, per l'uomo della splendida Parabola di oggi, che va a mezzanotte a chiedere un favore al suo amico, e solo per la sua "insistenza", ottiene il pane di cui ha bisogno (v 8). Il secondo atteggiamento che Gesù ci insegna, è la fiducia e l'amore filiale. La paternità di Dio supera ogni nostra aspettativa: "Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il padre vostro del cielo..." (v 13a). Il terzo atteggiamento, è chiedere, soprattutto, il piu grande dei Doni: lo Spirito Santo, e non limitarsi sempre e soltanto, alle cose materiali. Se sappiamo chiedere con fede, Gesù ci rassicura, che l'otterremo: Quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono" (v 13b). È Lui, la fonte e l'origine del nostro pregare. Nel Vangelo secondo Matteo, leggiamo che: "Dio..., darà cose buone ai suoi figli" (Mt 7, 11), cioè, i Beni della Salvezza. In Luca, parimenti, dà lo Spirito Santo, che è il Dono per eccellenza! Differenza poco rilevante tra i due Testi, infatti, mentre in Matteo, l'uomo si raccomanda per il pane, Dio, in Luca, gli dona anche lo Spirito Santo, che è il Dono, che contiene tutti gli altri doni! Solo Dio può riempire il cuore dell'uomo, infatti, ci dirà San Paolo, che Egli ci dà: "molto di più di quanto possiamo domandare o pensare" (Ef 3, 20. Quando il Padre, a noi, sembra restìo, nel concederci ciò che chiediamo, è perché non ci dà ciò che vogliamo, ma ciò che è giusto, in quanto le nostre Preghiere devono essere sempre secondo la sua volontà, che è sempre una volontà di Salvezza, diversamente, farebbe solo il nostro male! Occorre sempre mettere la Preghiera al centro della nostra vita interiore, coltivandola quotidianamente, fino a farla diventare una sana "abitudine" (da "hàbitus", un modo di essere e di vivere!), qualcosa, cioè, di essenziale, che riveste ed anima tutta la nostra vita. Ma, ahimè, quante volte abbiamo una vita di preghiera a dir poco altalenante: ci rivolgiamo a Dio solo quando abbiamo bisogno, o in caso di estrema necessità..., e qui facciamo solo la figura dei "servi ingrati!" Questa è la grande lezione di vita, dataci oggi dal Signore Gesù: la Preghiera deve essere un atteggiamento costante dell'anima, del cuore, tutto proteso verso un Dio-Padre, non un dèspota; un Padre, cioè, che sa bene di cosa abbiamo bisogno, e che mai si sognerebbe "di dare una serpe, ad un figlio che gli chiede un pesce, o uno scorpione a chi gli chiede un uovo!" Impariamo, allora, a saper chiedere, innanzitutto, il Dono dei doni: lo Spirito Santo, che ci darà la possibilità di fare esperienza e di vivere davvero, quali figli preziosi, beneamati dal Padre celeste. Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
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di Redazione
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