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Mandatoriccio (Cosenza) - 'Evangelizzare', non è un compito da specialisti


di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di oggi (Lc 10, 1-12), ci presenta le caratteristiche principali del vero apostolo di Cristo. Primariamente, ogni apostolo, è colui che è stato chiamato dal Signore, e da Lui designato per essere inviato nel suo nome: "Il Signore designò altri 72 e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (v 1). Una chiamata specifica, che presuppone una totale e fiduciosa dipendenza da Lui: "Andate..., non portate borsa, nè sacca, né sandali e non fermatevi a saltare nessuno lungo la strada" ( vv 3-4). Basta avere L'essenziale per vivere, perché il Signore che "veste i gigli dei campi e provvede ad alimentare gli uccelli", vuole che ogni suo discepolo, cerchi in primo luogo, il Regno dei Cieli. Perciò  non è il caso di chiedersi: "Cosa mangeremo o berremo..., e non state in ansia per tutte queste cose, di esse vanno in cerca, i pagani di questo mondo: ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta" (Lc 12, 29-31). È un "viaggio" verso l'uomo "essenziale", liberato da tutto il superfluo, dalla ricerca affannosa dei beni di questo mondo: dal Pane ("possesso); dal Denaro ("successo"); dalla Tunica ("sicurezza"). Ecco perché, spesso "non vi accoglieranno e sarete perseguitati", perché il vostro annuncio sovverte e fa crollare tutto un sistema di valori, stabilito sul superfluo, sulla competizione, sul denaro, sulla moda del ben vestire! Ma un uomo, non vale per la quantità delle cose che possiede, ma per quello che è, per i suoi ideali, e per la bellezza del suo cuore! La forza del Vangelo e del Cristianesimo, non sta nell'organizzazione, nei mass- media, nel denaro, o nel numero! Forse, ahimè, sarà stata proprio l'abbondanza di tutti questi mezzi, che oggi abbiamo a nostra disposizione, a spegnere la creatività nelle nostre Parrocchie. L'apostolo, che prepara il cammino del Signore, inoltre, sa che il suo compito si concentra sui tre nuclei della missione: Seminare pace, prendersi cura dei malati, confermare che Dio è vicino. Per quanto riguarda il numero 72, scelto da Gesù, per designare l'invio di altri discepoli (dopo l'invio degli Apostoli), ci ricorda i popoli della "Tavola delle Nazioni", menzionata nel libro della Genesi, quale simbolo di "universalità" (Gen 72, 1-32); Come pure l'indicazione, data da Gesù, di andare "a due a due": Serve a dare maggiore credibilità ed autorevolezza alla loro predicazione, perché, come specificato nel libro del Deuteronomio, nella testimonianza di due o tre, c'è la garanzia di ogni verità: "Colui che dovrà morire, sarà messo a morte sulla deposizione di due o tre testimoni (Dt 17, 6); Ed ancora: "Qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni" (Dt 19,15). Gesù, poi, sottolinea la necessità e l'urgenza di questa missione, con due verbi imperativi: "Pregate" e "Andate" (vv 2-3). Tutti siamo chiamati a questa "missione", e tutti dobbiamo sentirci responsabili, ognuno nella propria condizione e nel suo ruolo, perché la proclamazione del Vangelo, dirà un giorno il santo Papa, Giovanni Paolo II : È un compito che non può essere delegato ad un gruppo di "specialisti". Infatti, in forza del Battesimo, dove ci è stato detto: "Sei Sacerdote, Profeta e Re, per la vita eterna", ognuno di noi deve sentirsi "operaio", nella "Messe" del Signore, collaborando in questa missione, così urgente, ma tanto appassionante! Per definizione, i messaggeri del Vangelo, sono sempre portatori di buone notizie: "Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie, che annuncia la salvezza" (Is 52, 7a). Gesù li paragona agli agnelli, simbolo di "mansuetudine" (Tanto cara a Luca, al punto che Dante lo definirà: "l'Evangelista della mansuetudine di Cristo"), che devono andare in mezzo ai lupi, cioè, in mezzo agli uomini violenti e assassini. Il loro compito è quello di portare a tutti, casa per casa, senza alcuna distrazione- perditempo ("non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada"- v 4b), anche tante volte, rischiando il rifiuto, ma portare sempre: la Benedizione e la Pace! Quando non vi accoglieranno: "Non prendetevela, hanno fatto la loro scelta, perciò non fatene una questione personale, e non sentitevi rifiutati. Rispettate la loro scelta. In fondo, non rifiutano voi: rifiutano me! Che rammarico pensare che in quel giorno (del Giudizio), Sòdoma sarà trattata meno duramente di loro" (v 12). Voi, invece, andate avanti con fiducia: "Io sono con voi tutti i giorni" (Mt 28, 20b); E anche se incontrerete rifiuti o avversità, vi consoli la certezza che "I vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10, 20b). Con quest' auspicio, auguro anche a tutti voi, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 03/10/2024

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