di DON MICHELE ROMANO - L'insegnamento del Vangelo di oggi (Lc 9, 57-62), costituisce un autentico "freno", per chi si illude di seguire Gesù, nel suo viaggio verso Gerusalemme, senza conoscere ciò che questa scelta comporta, e soprattutto la sua radicalità: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (v 58). "Povertà" e "distacco", sono la base necessaria, per essere davvero "liberi", per una scelta adulta e consapevole: "Seguimi" (v 59a), dirà Gesù a quel tale! Una sequela che comporta la piena relativizzazione, di tutto ciò che non è il "Tesoro del Regno", che una volta trovato: "L'uomo va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo" (Mt 13, 44). Contro l'idolatria del "possesso", Paolo è ancora più radicale: "Anzi, dirà, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose, e le considero spazzatura" (Fil 3, 8). L'altra espressione usata da Gesù, , di una radicalità paradossale è: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti..." (v 60a). Anche gli affetti e i rapporti più sacri, non devono mai rappresentare un assoluto, da anteporre alla sequela di Cristo! Prima di tutto, viene il Regno di Dio: "Tu invece, và e annunzia il Regno di Dio" (v 60b). Ognuno di noi è fatto per il Signore, per cui niente e nessuno può essere anteposto a Lui. Questo è affermare il "primato assoluto" di Dio. San Benedetto, chiedeva ai suoi monaci, di non anteporre nulla all'amore di Cristo. Guai anche, a chi assolutizza il più fortunato degli Amori "umani", alla fine ne resterà deluso, se esso non è posto in riferimento a Dio: "Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me"(Mt 10, 37a). Prova ne sono, le tante sbagliate e inconsolabili "tragedie", alle quali assistiamo, anche fra tanti che si dicono cristiani. Alla fine, Gesù, fa leva sulla virtù che maggiormente dovrebbe caratterizzare un vero discepolo: la "Perseveranza": "Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita" (Lc 21, 19). Scegliere di essere seguaci di Cristo, è una opzione fondamentale, e come ogni cosa seria, deve essere resa dura e purificata dalla prova e dalla fedeltà: "Nessuno che mette mano all' aratro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio" (v 62) Il Battesimo ci ha resi tutti, "nuove creature", per cui ogni giorno possiamo "tagliare i ponti" con il nostro passato, senza recriminazioni, come del resto hanno fatto i primi discepoli: "Lasciarono tutto e lo seguirono" (Lc 5, 11), certi di quanto ci dice Gesù: "Chi avrà tenuto per sé la propria vita la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà" (Mt 10, 39). La vera Fede, non è un comodo "nido", in cui rifugiarsi per sopportare le disgrazie della vita: questo è anestetizzare la vita, e come vegetare in uno stato comatoso. Tutt'altro! Per noi cristiani, la vita è qualcosa di dinamico: "Seguimi..."! (Non stare lì impalato!). Per noi è qualcosa di vivo, immenso! E se è vero, come è vero, che Cristo chiede radicalità, è vero anche che Lui, non si lascia vincere in generosità" "Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna". Ci aiutino, oggi, in modo particolare, nel giorno della loro Festa, i nostri cari Amici: gli *Angeli Custodi*, che il Signore ha messo a salvaguardia della nostra vita! Preghiamoli insieme, perché gli Angeli, nostri amici e protettori, ci sono stati dati dal Signore, per camminare sulle strade del Regno, con maggiore sicurezza. Pertanto: "Converti, o Signore, i nostri cuori, alla loro e alla Tua presenza, ed aiutaci a non ostacolare la loro opera in noi!" (Paolo Curtaz). Con la benedizione dei nostri Santi Angeli Custodi, Auguro di cuore a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 02/10/2024
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