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Mandatoriccio (Cosenza) - Chiaramente in cammino verso Gerusalemme


di DON MICHELE ROMANO - Con questo brano del Vangelo (Lc 9, 51-56), Luca dà inizio alla parte centrale del suo Vangelo: il viaggio di Gesù con i suoi discepoli verso Gerusalemme. Finora si era fermato in Galilea, ma sapeva bene che l'urgenza del Vangelo, avrebbe trovato pienezza e compimento, solo a Gerusalemme, dove avrebbe, "offerto" la sua Vita, per la Salvezza del mondo! Al tentativo dei discepoli di "fermarlo", annota l'Evangelista, Gesù, decisamente: "prese la ferma decisione" (v 51b), e si incamminò verso la Città Santa (anzi, il Testo greco, dice letteralmente: "Gesù volse risolutamente la sua faccia verso Gerusalemme"). Questa espressione "volgere la faccia", evoca il servo di Jahwè, che così si esprimeva, nel testo di Isaia: "Rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso" (Is 50, 7b); ed ancora, evoca un ordine che il profeta Ezechiele ricevette da Dio: "Volgi la faccia verso Gerusalemme (Ez 21, 7a). L'ideologia del tempio di Gerusalemme, rincorreva il "sogno" di un Messia glorioso e nazionalista, ma Gesù "deluderà" queste loro attese, Lui vuole essere solo, un Messia -Servo! Durante questo lungo viaggio, dalla periferia alla capitale, anche a noi, oggi, come Chiesa, viene chiesto di ritornare ad evangelizzare le "periferie" del mondo. Ma questa opposizione a Gesù, crescerà fino al rifiuto dei Samaritani: "Essi non vollero riceverlo" (v 53). Giovanni e Giacomo, da veri "boanerghès" (cioè, "figli del tuono"), invocano su di loro un immediato castigo dal cielo: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?" (v 54). Ma Gesù, in maniera del tutto pedagogica, rimprovera il loro zelo violento, quasi a voler dire: "la vendetta non ci appartiene!" Lo stesso Salmista, dice di Dio" "misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore" (Sa 103, 8). Gesù è disposto a morire, per difendere le sue idee, perciò lungi da Lui, ogni forma di "integralismo"..., mai userebbe il suo potere, per vendicarsi o imporre a chiunque la sua volontà. Con questo atteggiamento di tolleranza e mitezza, Gesù ci fa capire, in tal modo, che la vera adesione alla Fede, non deve essere altro, che frutto di assoluta libertà. Lui, come inviato del Padre, accoglie tutti, e forse proprio per questo, non viene accolto (quasi) da nessuno. Il nostro peccato, è proprio questo: Non accogliere questa "piccolezza" di Dio, in Lui. Ma è proprio questa "piccolezza”, a costituire la sua vera grandezza!Quando Giovanni, dopo la Pentecoste, ritornerà in Samaria con Pietro, invocheranno sugli stessi Samaritani, l'amore del Padre e del Figlio: "Scesero e pregarono per loro, perché ricevessero lo Spirito Santo!" (At 8, 17). L'intento di Luca, quasi certamente, è voler ricordare l'insuccesso, con cui si apre questo ultimo viaggio di Gesù. Il "primo viaggio", era cominciato con il rifiuto dei Galilei: "i suoi compaesani di Nazareth" (Lc 4, 30). Quest'ultimo viaggio, invece, si caratterizza  per l'ostilità e la mancanza di ospitalità, da parte dei Samaritani! Entrambi questi episodi, anticipano il rifiuto finale, che sarà di tutto il popolo Ebreo, a Gerusalemme! La stessa reazione degli Apostoli, "ostinati" anche loro, nel pensare al Messia potente e vittorioso, ci rimanda ad un modo di pensare, che è tipico di Satana, che aveva già invitato Gesù a ricorrere ai "prodigi", per imporre la sua credibilità (vedi le tre tentazioni di Lc 4, 1-13). Ma Gesù, come allora, non ha assecondato l'istigazione del demonio, così oggi, non asseconda quella dei discepoli, perché provenienti da una matrice comune, quella di imporre il bene con la forza, che rimane sempre una forma di violenza. Il Vangelo non si impone! È questo il messaggio, che oggi Gesù, ci vuole consegnare: È vero, è nostro compito, oggi, proporlo sì agli altri, ma soprattutto  con la testimonianza credibile, della nostra vita!. Auguro a tutti, una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 01/10/2024

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