di DON MICHELE ROMANO - Ancora una volta il Vangelo di oggi (Lc 9, 18- 22), ripropone la domanda fondamentale per ogni Cristiano: "Chi è Gesù per noi?" Anzi, è Lui stesso che sollecita questo interrogativo, proprio perché vuole che la nostra risposta sia seria e decisiva, per la nostra vita. Importante, è anche il contesto in cui Gesù, pone la domanda.
I discepoli sono di ritorno da una missione, e pone loro, in maniera pedagogica e preparatoria, una prima domanda: "Le folle, chi dicono che io sia?" (v 18c). E qui, le risposte si accalcano, dicendo: Giovanni il Battista, altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto" (v 19). Ma a Gesù, tutte queste risposte sembrano non interessare, gli è bastato preparare, in tal modo, il terreno, perché ora possa porre la domanda diretta quella che gli sta più a cuore. Tutto, però, preceduto da un *"MA"* spartiacque: "Ma voi, chi dite che io sia?" (v20a). Qui la domanda è rivolta ai discepoli: un *"VOI"* (e quindi, oggi a noi!), nettamente distinto dalla folla. Pietro rispondendo a nome di tutti, esprime la fede della Chiesa: "Tu sei il Cristo di Dio" (v 20b). Riconosce in Gesù; il Cristo, il Messia atteso, colui che deve venire secondo la promessa di Dio: "Salvi se stesso, se lui è il Cristo di Dio, l'eletto" (Lc 23, 35). Dio, non esaudisce i nostri desideri, bensì la sua promessa. Ecco perché Gesù deluderà le attese messianiche dell'uomo: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!" (Lc 23, 39). L'opera di Cristo, è la Salvezza dell'Umanità; compie un progetto, quello che passa dalla Croce, che noi non osavamo più sperare, né addirittura pensare: "La Croce, infatti, è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano è potenza di Dio" (1Cor 1, 18). In questo brano del Vangelo di Luca, è contenuta la prima autorivelazione piena di Gesù, il "cuore" della fede Cristiana: il suo mistero di morte e risurrezione redentrice. C'è un'espressione: "deve soffrire molto" (22b), che ci rimanda al compimento della volontà del Padre, rivelata nella Sacra Scrittura. La Croce, è il patibolo che Lui si è addossato, perché ci ama e il suo perdersi, è per salvarci. La Sua sofferenza, deriva da tutte le forme di male che abbiamo escogitato, per salvarci "da noi!": Con l'avere, il potere, la vanagloria, e la superbia (Cfr 1Gv 2, 16). Per questo il Potere lo rifiuta: "Rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi...!(v22 a). Ma possiamo consolarci, l'ultima parola non è Morte, ma Risurrezione! Luca racconta questo dialogo di Gesù con gli Apostoli, significativamente preceduto dalla preghiera personale di Gesù, senza collocarlo, tuttavia, come fanno gli altri Evangelisti, a Cesarea di Filippo, perché vuole che questo testo, così fondamentale, diventi un riferimento preciso, per ogni interlocutore credente. Non basta fermarsi all'ammirazione nei confronti del Maestro, ancora una volta - oggi e sempre- bisogna lasciarsi interrogare dalla Sua provocazione" "Chi è Gesù per me?" Non possiamo dare risposte scontate, o apprese durante gli anni di Catechismo! Riflettiamo insieme, preghiamo e diamo una risposta sincera come Gesù richiede. Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 27/09/2024
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