di DON MICHELE ROMANO - La pagina del Vangelo di oggi (Lc 9, 1-6), ci offre le coordinate che devono guidare ogni Cristiano, che accoglie l'invito di Gesù ("Li mandò ad annunciare il regno di Dio..." -v 2), "affinché il suo messaggio Divino, sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini e su tutta la terra" (CCC n. 900). Siamo tutti chiamati a quest'opera di Evangelizzazione, ognuno secondo il proprio carisma, dove la cooperazione e la complementarietà, saranno la nostra forza! Questo, oggi, ci aiuterà a costruire (Anzi, forse è meglio dire, "ri-costruire"!), una Chiesa più credibile, opera che, tuttavia, non sarà mai frutto di potenza umana, ma solo esclusivo potere di Gesù, che fidandosi dell'uomo, affida e condivide questo potere con i Dodici. Luca, nel Vangelo, racconta anche il modo in cui Gesù li ha inviati in missione: Non ricolmi di mezzi e aiuti: "Non prendete nulla per il viaggio..., (v 3), ma poveri e inermi, o meglio, ricchi e armati soltanto della Buona Notizia da annunciare. Nel Vangelo secondo Matteo, viene anche detto, che Gesù, fa precedere questa consegna, da una espressione assai significativa, che manifesta tutta la tenerezza di Dio, verso ciascuno di noi: "Vedendo le folle, ne sentì compassione...!" (Mt 9, 36). Sposare anche noi, questa compassione (ovvero -"saper soffrire con gli altri!"), mi sembra sia l'indicazione ottimale, perché la nostra missione sia autentica! Saper "guardare"- vedere (come uno sguardo d'amore, che precede ogni parola...!), compenetrarsi nei problemi quotidiani della gente, condividendone ogni tipo di marginalità ed esclusione. Un "vedere", cioè, che superi le nostre miopie e le nostre ristrettezze nell'azione pastorale. Tutto questo deve caratterizzare l'azione "profetica", di una Chiesa carica di umiltà, invitata da Gesù ad entrare nelle case ("giravano di villaggio in villaggio...-v 6), ascoltando il cuore della gente ("rimanete là..."-v 4a). Nell'annunciare il Vangelo del Regno, dobbiamo evitare anche, di "scadere" (E qui, Dio ce ne liberi...!), in un discorso accademico o peggio, nella recita di un copione! Il potere consegnatoci da Gesù" "con forza e potere annunciare il regno di Dio e di guarire le malattie..."(v 1), non ci dà diritto ad alcun "possesso", ma solo l'umiltà di farci "prossimo" dell'altro. In fondo, da questo, ci dice Gesù, vi riconosceranno: "Se avete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35b). Sia tutto questo, a caratterizzare anche la nostra missione! Una maggiore credibilità, verrà dal metterci alla sequela di Gesù: "Qualunque cosa fate all'ultimo dei vostri fratelli, la fate a me" (Mt 25, 40). In uno stile di vera gratuità
("Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date"- Mt 10, 8); ma soprattutto con uno stile di grande sobrietà ("Non portate niente con voi... -v 3). Caratteristiche, queste, di persone che si sentono davvero libere e disarmate, anche di fronte al rifiuto e all'ostilità ("Quando non vi accolgono..., scuotete la polvere dai vostri piedi...-v 5), confidando che sia Dio stesso, nella sua onnipotenza, a provvedere alla salvezza di tutti! Il Signore, possa rendere feconda anche la nostra missione nella Chiesa! Auguro, pertanto, di cuore a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
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di Redazione
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