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Nel cuore della Sila, presso un albergo di Camigliatello Silano, su invito dell'Arcivescovo, si sono ritrovati tutti i sacerdoti della Diocesi per vivere una giornata sinodale sacerdotale. Organizzata per dare seguito al mandato che Papa Francesco ha affidato ai sacerdoti che hanno partecipato al Meeting internazionale che si è tenuto a Roma dal 30 aprile al 2 maggio 2024 dal tema "Parroci per il Sinodo", la giornata si è svolta in un clima fraterno e sereno. Ad aiutare a vivere bene questo evento sono stati due parroci che hanno partecipato al Meeting: don Giuseppe Carmelo, della diocesi di Napoli e don Luca Caprini, della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, in Toscana. I diversi momenti della giornata sono stati coordinati da padre Luca Garbinetto, della Pia Società di San Gaetano, che da qualche anno cura la formazione dei sacerdoti giovani della nostra diocesi e di quanti sono impegnati nella cura delle Unità Pastorali.

Dopo l'accoglienza, si è pregata l'Ora Terza. Poi l'Arcivescovo ha salutato tutti i partecipanti, sottolineando come la giornata, oltre a far entrare ancora di più nel vivo del cammino sinodale, deve essere riposante, nel senso biblico del termine, cioè aiutarci a guardare la vita con serenità e riconoscendo che tutto è dono di Dio. Don Giuseppe Carmelo ha raccontato la sua esperienza vissuta nei giorni del Meeting, invitando a coltivare lo stupore di fronte alle sorprese della grazia di Dio, mentre don Luca ha introdotto il "metodo" della Conversazione nello Spirito, che, dopo un tempo di adorazione eucaristica, è stata sperimentata nei tre laboratori, che sono stati luoghi di sereno e fraterno confronto sul tema: "Tessere legami, costruire comunità. Le dinamiche di discernimento per la missione e gli organismi di partecipazione nella vita della parrocchia e della diocesi".

Dopo il pranzo i partecipanti si sono ritrovati in assemblea per ascoltare quanto lo Spirito ha suscitato durante i laboratori e per approfondire alcuni contenuti sul modo di vivere lo stile sinodale. Dal confronto nei gruppi è emerso il bisogno di ritornare all'essenziale della vita del presbitero e cioè: l'ascolto della Parola e della vita della gente, la necessità di intrecciare relazioni positive con gli altri sacerdoti e con i laici, mettendo al primo posto la corresponsabilità. Gli organismi di partecipazione ecclesiale possono essere davvero dei luoghi in cui consentire allo Spirito di parlare al cuore della Chiesa.

La Concelebrazione Eucaristica, che ha concluso la giornata, è stata vissuta all'insegna della lode e del ringraziamento al Signore, al quale è stata affidata tutta la ricchezza emersa in ogni momento vissuto.