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di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Lc 7, 36-50), ci offre una bella e coinvolgente immagine, di una donna peccatrice, prostrata ai piedi di Gesù, che cosparge di prezioso unguento i suoi piedi e, come un' umile schiava dinanzi al suo Signore, li copre di baci e li asciuga con i suoi lunghi capelli. Rivela così, un amore davvero grande: è l'amore di chi ha sperimentato la gratuità del perdono e si sente interiormente rinnovata. Sta cercando di ricambiare ciò che a sua volta ha ricevuto, ora è diventata commensale e familiare di Cristo! Come sono stridenti le meschine considerazioni del fariseo, ancora legato al suo sterile legalismo: "Se costui fosse un profeta..., saprebbe che è una peccatrice" (v 39). Chi non è capace di amore, non sa comprendere chi esprime amore! Purtroppo, ahimè, la grettezza crea i rinomati "Sepolcri imbiancati", ammantati sempre di ipocrisia!
Che grande differenza, tra il ritualismo tutto esteriore, quanto sterile, di Simone, e la meravigliosa testimonianza di questa donna, che si sente amata e perdonata:
(Donna) "i tuoi peccati sono perdonati" e "la tua fede ti ha salvata; va in pace!" (vv 48.50). Per sperimentare questa gioia, anche a noi, oggi, è data la possibilità di condividere i sentimenti di questa "peccatrice" (e chi di noi, non lo è...?), attraverso una bella (ma, soprattutto autentica) "Confessione", dove il Sacerdote, conclude il rito dell'Assoluzione, proprio con una delle formule dette da Gesù a questa donna, ripetendo ad ognuno di noi, che si pente dei propri peccati, lo stesso augurio di salvezza e di pace! E sarà così, che anche noi, sperimenteremo la gioia del perdono, il gaudio di una vita rinnovata, e la nostra rinascita in Cristo! Accogliamo, pertanto  con gioia la Misericordia di Dio, e facciamo tesoro di questa grande opportunità! Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.