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Mandatoriccio (Cosenza) - "Il mondo...? E chi l'accontenta?"


di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di oggi (Lc 7, 31-35), ci rappresenta il rammarico di Gesù, nei confronti dei farisei e dottori della Legge, che si sono rifiutati di ascoltare ed accogliere la predicazione del Battista, rendendo così vano "il disegno di Dio su di loro" (v 30). Con i loro umori capricciosi, manifestano tutto il loro "infantilismo" e l'insipienza nei giudizi espressi, prima nei confronti del Battista: È troppo severo, e lo definiscono pazzo; e poi nei confronti di Gesù: È poco santo, molto mondano; coltiva amicizie con gente poco raccomandabile, con scomunicati e peccatori. Purtroppo, pur essendo persone adulte, in tal modo si comportano, proprio, come bambini capricciosi. Ma una cosa è certa: Chi non accetta il messaggio di conversione, proposto da Giovanni Battista, riconoscendosi peccatore, non può accogliere l'invito alla gioia, proposto da Gesù! Anche se talvolta, le vie di Dio possono sembrare misteriose, esse sono sempre determinate dalla sua Sapienza: "Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio" (Rm 8, 28-30). Solo chi si lascia trasformare e compenetrare dalla Divina Sapienza, deponendo la sua sapienza umana, sarà capace di "vera conversione": cambiando mentalità, sapendo uscire da se stessi, per lasciarsi illuminare dalla Parola di Dio. Solo così, "la Sapienza sarà riconosciuta da tutti i suoi figli" (v 35). Luca, si è compiaciuto di ricordarci che le compagnie preferite da Gesù, erano pubblicani e prostitute (le categorie meno onorate e raccomandabili del suo tempo!). Una domanda, qui, sorge pertinente: Ma la scelta delle nostre amicizie, assomiglia a quella di Gesù? Quante volte, invece, anche noi corriamo il pericolo di criticare tutto e tutti, forse volendo giustificare, inconsciamente, la nostra mancanza di
docilità, all'invito a convertirci! Chiediamo a Dio il dono dell'umiltà: Guai a chi crede di non avere bisogno del medico! La cosa peggiore per un ammalato, è credere di stare bene. In effetti, quante volte anche noi, ci definiamo cristiani (e anche praticanti), ma solo quanto basta a tacitare la nostra coscienza: è sempre un modo di rifuggire dagli inviti alla fatidica conversione. Talvolta preferiamo un'esistenza tranquilla, senza troppi impegni, e diciamo: Ma chi me lo fa fare, tanto il mondo va avanti lo stesso..., e chi mai l'accontenta! Invece, come sarebbe auspicabile, essere capaci di sane valutazioni, sapendo cogliere con sapienza i "segni" che Dio dissemina nella nostra quotidianità, e riconoscere in essi, la sua voce e la sua volontà. Pertanto, diciamo al Signore: concedici Signore, la Sapienza del cuore! Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 18/09/2024

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