di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Gv 3, 13-17) Gesù, proseguendo il lungo discorso con Nicodemo, gli rivela in maniera più esplicita, il meraviglioso Progetto, che Dio sta attuando nel mondo: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui, non vada perduto, ma abbia la vita eterna" (v 16).È proprio nel mistero della Croce, di cui oggi la Chiesa celebra la sua Esaltazione, che si rivela appieno la potenza incontenibile dell'Amore del Padre, che, pur di riacquistare l'amore della sua creatura, ha accettato di pagare un prezzo altissimo: la morte di suo Figlio in Croce" (Papa Francesco). "Felice colpa, che meritò tale e così grande Redentore", dirà Sant'Agostino! Gesù, un giorno ebbe a dire: "Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12, 32). Condizione determinante ed inderogabile, quindi, per la nostra salvezza, rimane sempre la fede in Cristo: Chi, nella sua libertà, lo rifiuta, colpevolmente si auto- condanna, perché, quando rifiutiamo la luce del suo perdono, non consentiamo a Dio di illuminare di grazia e di misericordia il nostro peccato! Dio non ci vuole "schiavi", ma figli "liberi", perché una cosa è certa: "Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati" (1Tm 2, 4). È importante qui, menzionare, anche, un parallelo biblico: nell'Antico Testamento viene riportato l'episodio di Mosè che, su ordine di Dio, un giorno: "fece un serpente di bronzo e lo mise su un'asta, perché, chi dopo aver peccato, morso dai serpenti velenosi, guardando il serpente di bronzo, non moriva, ma restava in vita" (Nm 21, 4- 9). Così Gesù, issato sulla Croce, ha preso su di sé il veleno del peccato e della morte, e ne ha sconfitto la potenza distruttiva: "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore...!" (2Cor 5, 21a). Solo volgendo lo sguardo alla Croce, guardando a Lui, possiamo resistere ai morsi velenosi del demonio, che "ogni giorno si aggira come leone ruggente, cercando chi divorare" (1Pt 5, 8). Solo guardando Gesù Crocifisso, dall'alto di questa sua "Cattedra", impareremo: l'amore, non l'odio; la compassione, non l'indifferenza; il perdono, non la vendetta! Infine, facciamo nostra la professione di fede, del Centurione Romano sotto la Croce: "Davvero quest'uomo era il figlio di Dio!" (Mc 15, 39). Lo sia anche, per ciascuno di noi! Auguro a tutti, di trascorrere una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 14/09/2024
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