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di DON MICHELE ROMANO - Gesù, ancora una volta, anche nel brano Evangelico di oggi (Lc 6,1-5), Scribi e Farisei, convinti di essere depositari di tutte le verità, custodi e interpreti autentici della Legge, cercavano ogni pretesto per cogliere in fallo Gesù e i suoi Apostoli, per accusarli e screditarli presso il popolo. L'ultimo pretesto, lo colgono dal fatto che i discepoli, in giorno di sabato, passando per i campi, raccolgono delle spighe di grano, e ne mangiano il frutto: "Fate..., quello che non è lecito!" (v 2). Gesù, confuta l'accusa, ricorrendo alla stessa fonte biblica, a cui sono rifatti i Farisei per l'accusa: "Non avete letto (bene) quello che fece Davide e i suoi compagni..." (v 3). In tal modo Gesù, che rifugge ogni forma di ipocrisia, vuol proclamare una "nuova" legge di libertà, svincolando l'uomo dalla schiavizzante osservanza, solo esteriore e formale, della Legge. La Legge, infatti, non deve diventare un capestro per l'uomo, ma solo strumento di comunione con Dio, essere considerata, cioè, al pari delle "pietre miliari", che indicano la strada del ritorno a Dio! Ecco perché Gesù può dire: "Il Figlio dell'uomo è Signore del sabato" (v 5), perché sta annunciando un "nuovo" sabato, che dà compimento e pienezza alla Legge antica: sta proclamando la vera Libertà, vincolata solo dall'amore, che ci pone dinanzi a Dio come figli, e non più come servi e schiavi.
Il nuovo sabato, per noi cristiani, sappiamo bene, è la Domenica, il giorno del Signore, la nostra Pasqua settimanale!
Che la Vergine Madre, ci aiuti a comprendere che il sabato appartiene a Dio, ed è partecipato a noi, per potergli rendere sempre Gloria e Onore. Auguro, pertanto, a voi tutti,  di vivere un sabato gioioso, sereno e santo!