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di DON MICHELE ROMANO - Oggi, nella nostra breve riflessione sul Vangelo (Lc 5, 33-39), vediamo l'ennesima "trappola", che Farisei e Scribi (considerati i maestri della Legge!), tendono a Gesù, quando si barcamenano su una questione importante: essi contrappongono il digiunare e il pregare dei discepoli di Giovanni e dei Farisei, col mangiare e bere dei Discepoli di Gesù. Ma nella vita, il Signore ci dice che: c'è un tempo per digiunare e pregare, e che c'è un tempo per mangiare e bere. Come a dire che, la stessa persona che prega e digiuna, è quella che mangia e beve. In ogni Famiglia, ci sono momenti di gioia e momenti di sofferenza, ma è importante l'equilibrio e la serenità esistenziale: "Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?" Ma verranno giorni...(vv 34-35a).
Del resto, lo stesso saggio dell'Antico Testamento, non proprio fra i più ottimisti, ci dice: "Tutto ha il suo momento...: c'è un tempo per strappare e un tempo per cucire...(Qo 3,1a. 7a). Cogliamo qui, la piena corrispondenza con la Parabola di Gesù del "Rattoppo" e del "Vino": siamo ad una svolta radicale! Non si tratta più, di mettere una pezza qua e là, si tratta di indossare un abito completamente nuovo. La vera priorità, è accogliere Gesù, per vivere come uomini nuovi! Ecco, allora, se possiamo godere di alcuni momenti di pace e di allegria, approfittiamone! Certamente, arriveranno i momenti di "duro digiuno". L'unica differenza, e questo Farisei e Scribi non lo sapevano, è che, per fortuna, avremo sempre lo Sposo con noi! Con questa certezza nel cuore, vi auguro, una serena e santa giornata.